Nella causa civile avviata dai famigliari il giudice ha stabilito una responsabilità della Rsa Torre della Rocchetta, ma anche del personale dipendente della cooperativa Socialnis, che dovrà restituire metà della somma alla struttura.
Vittima di ben tre cadute all’interno della struttura che la ospitava. Nell’ultimo incidente la donna, un’anziana di 83 anni, aveva riportato la frattura del femore. Un trauma che l’aveva costretta a letto per 30 giorni, minando le sue già precarie condizioni di salute. Nella causa civile avviata dai famigliari il giudice ha stabilito una responsabilità della struttura, la Rsa Torre della Rocchetta ad Albuzzano (Pavia), nel venire meno all’obbligo di vigilanza, ma anche una colpa da parte del personale dipendente della cooperativa Socialnis, che in quel momento era al lavoro nella struttura.
Alla fine la Rsa è stata condannata a pagare 80mila euro per il danno biologico (oltre a 10mila euro di spese legali), ma la cooperativa dovrà restituire metà della somma alla struttura. La sentenza ricostruisce la vicenda, dall’ingresso dell’anziana, nel 2017, fino alle cadute avvenute in pochi mesi del 2018. La donna era reduce da un intervento di protesi al ginocchio, e quindi il rischio di caduta (su cui tutte le strutture socio-assistenziali prevedono misure di prevenzione) era, secondo i familiari, molto elevato.
Le prime due cadute non avevano comportato gravi conseguenze, ma la terza, avvenuta mentre l’anziana si spostava in sala da pranzo, aveva causato la rottura del femore. Da qui la richiesta di risarcimento avanzata dalla figlia, secondo cui la madre non era stata adeguatamente sorvegliata dal personale. Dal canto suo la struttura ha chiamato in causa la cooperativa con cui aveva stipulato il contratto per la prestazione dei servizi socio-assistenziali.
Secondo il ragionamento dei legali della Rsa, la caduta si era verificata in un momento di distrazione del personale della coop, la quale ha poi contestato di avere una responsabilità nell’incidente, avvenuto per un’improvvisa perdita di equilibrio dell’anziana. Per il giudice la Rsa risponde dei danni agli ospiti anche se provocati “dagli ausiliari di cui si serve”.
Il contratto, in particolare, prevede “l’obbligo di assicurare la sorveglianza e la più efficace protezione della persona non autosufficiente”. Soprattutto andava “valutato in modo adeguato il rischio di caduta dopo il secondo episodio”. La dinamica dell’incidente, tuttavia, “non consente di escludere la corresponsabilità della cooperativa” con cui la Rsa aveva stipulato un contratto per le prestazioni. Gli avvocati della Rsa stanno valutando se impugnare la sentenza.
Redazione Nurse Times
Fonte: la Provincia Pavese
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