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Al via il processo agli infermieri del “Cicalotto”: accuse di maltrattamenti, peculato e omessa vigilanza

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Al via il processo agli infermieri del “Cicalotto”: accuse di maltrattamenti, peculato e omessa vigilanza
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Udienza aggiornata al 4 maggio 2018 con la formalizzazione dei patteggiamenti e l’inizio dei riti abbreviati.

Si è conclusa con tre patteggiamenti, quattro giudizi abbreviati e due “messa alla prova”  l’udienza preliminare di fronte al gup Paolo Luppi di Imperia. La vicenda, riguardante le violenze sugli assistiti nella strutturaCicalottodi Pornassio, gestita dall’Asl in convenzione con la cooperativa Il Faggio, aveva coinvolto diversi operatori nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016. Nove richieste di rinvio a giudizio complessive: tre per peculato, tre per omessa vigilanza e tre per maltrattamenti a danni dei pazienti psichici ospitati nella struttura.

Massimo Deperi, operatore sociosanitario 49enne di Pornassio ed ex consigliere comunale, licenziato dalla struttura, ha patteggiato due anni e otto mesi. Elena Stoica, infermiera romena 45enne, sospesa per dodici mesi, ha patteggiato due anni. Daniela Arranga, operatrice socio sanitaria 58enne, ha patteggiato quattro mesi. Deperi e Stoica sono stati accusati di maltrattamenti e insulti nei confronti degli ospiti della struttura, spesso lasciati nudi sul pavimento e sporchi dei propri escrementi.

Hanno scelto il rito abbreviato: Jacopo Pisaturo, direttore sanitario 44enne, accusato di omessa vigilanza; Barbara Canestro, ex coordinatrice 47enne; Alessandra Capozza, suo successore, anche lei 47enne; Vjollca Ferathi, accusata di maltrattamenti. La messa alla prova è stata richiesta da Barbara Armonti, 46enne di Borghetto d’Arroscia, e Gleda Aschero, 52enne di Cosio d’Arroscia, entrambe accusate di peculato per essersi impossessate di farmaci e materiali vari. L’udienza è stata aggiornata al 4 maggio 2018 con la formalizzazione dei patteggiamenti e l’inizio dei riti abbreviati.

Simone Gussoni

 

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