Con il tanto atteso rinnovo del contratto del comparto sanitario chiuso qualche mese fa da sindacati e Aran si è giunti ad un flebile aumento degli stipendi.
D’altronde le poche risorse messe a disposizione dai ministeri competenti erano già chiare a tutti gli attori della contrattazione.
Agli infermieri verrà riconosciuto un aumento dello stipendio che non terrà conto dell’aumento del costo della vita.
E mentre gli infermieri subiscono un alleggerimento della busta paga, c’è chi invece viene premiato attraverso un emendamento al Decreto aiuti bis che deroga il tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici.
La modifica è stata proposta dal senatore di Forza Italia Marco Perosino, ricandidato con il partito di Silvio Berlusconi. Titolo: trattamento economico delle cariche di vertice delle Forze armate, Forze di polizia e delle pubbliche amministrazioni.
L’emendamento è entrato nel pacchetto trasmesso al ministero dell’Economia. E dal Mef ne è uscita una riformulazione che estende la deroga anche ai capi dipartimento e segretari generali dei ministeri, compresi quelli della presidenza del Consiglio, cui verrebbe destinato un «trattamento economico accessorio» determinato «nel limite massimo delle disponibilità» di un fondo destinato.
L’emendamento ha scatenato non poche polemiche e l’ira del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha promesso di imporre una norma soppressiva.
Al personale sanitario che si è tanto speso per l’emergenza dovuta al Covid-19 non rimane che svolgere il ruolo di spettatore.
Redazione Nurse Times
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