Riceviamo e pubblichiamo l’articolo di Daniele Leone Coordinatore Regionale CGIL FP Abruzzo Molise.
Per anni partiti, politici ed economisti liberisti hanno sostenuto che affidare ai privati parte dei servizi pubblici, razionalizzava spesa ed efficienza. In realtà questo pensiero Liberista, in questi 20 anni, ha creato solo tanto precariato abbassando la qualità del lavoro e tagliato diritti e retribuzioni.
Ho fatto questa premessa perché tra pochi giorni scade l’appalto di esternalizzazione delle figure di OSS e Ausiliari nella Asl Lanciano Vasto Chieti, e ciò rappresenta solo uno dei tanti problemi sia dell’Azienda ASL che dell’Assessore alla Sanità in quota Lega Nicoletta Verì, nella gestione della sanità. Dopo aver già parlato del mancato riconoscimento del bonus covid 19 al personale sanitario e parlato del concorso infermiere che non si sa che fine abbia fatto, ora è il turno dell’appalto delle figure di OSS e Ausiliari nella Asl Lanciano Vasto Chieti. Ci sono circa 300 incolpevoli lavoratori che non sanno cosa accadrà a fine mese.
Questi 300 dipendenti con le loro famiglie, vorrebbero conoscere dal Manager della ASL 2 il Dott. THOMAS SCHAEL, che ama venire a Vasto, cosa ne pensa del rinnovo dei contratti degli OSS e cosa ne pensa della proposta dei sindacati di erogare il bonus covid 19 a infermieri, ostetriche, terapisti, oss, ausiliari, tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio, addetti alle pulizie,ecc…
Queste mie domande non vogliono minimamente aprire una polemica, al contrario vogliono suggerire che siamo tutti chiamati a porre soluzioni per cercare di uscire indenni da questa grave emergenza da covid 19.
Mi auguro come coordinatore regionale della CGIL FP Sanità, che si apra da subito un confronto per trovare le soluzioni, per esempio se bisogna prorogare l’appalto degli OSS, che ne interessa centinaia e centinaia che lavorano con le cooperative a volte in condizioni e salari ai limiti. Bisogna lavorare per la stabilizzazione di detto personale OSS e fermare una volta per tutte questo dilagare degli appalti nella sanità: un sistema che dovrebbe interessare le attività/servizi “ausiliari”. Come evidenziato recentemente anche dal presidente dell’Inps Boeri (non certo un paladino dei lavoratori e della socializzazione!), i processi di esternalizzazione nella pubblica amministrazione interessano sempre più spesso anche funzioni centrali dei servizi pubblici, come ad esempio gli infermieri, o aspetti chiave della previdenza pubblica. È chiaro dunque che non si tratta di un processo funzionale all’innovazione e all’efficienza, perché l’effetto che spesso si ottiene negli appalti è in realtà spesso l’opposto. Spesso negli appalti la riduzione del costo del lavoro non si traduce automaticamente in una razionalizzazione della spesa pubblica. Ecco il paradosso: spesso e volentieri il costo del lavoro più basso non si traduce in prezzi più bassi e dunque in risparmio per le casse delle amministrazioni.
E ancora l’esternalizzazione dei servizi si traduce spesso in dumping salariale e contrattuale. E la sostituzione di dipendenti pubblici con lavoratori impiegati da soggetti privati o il trasferimento di personale alle dipendenze delle cooperative che subentrano nell’erogazione dei servizi, permette di passare dall’applicazione di contratti collettivi più protettivi – come i Ccnl di Funzione Pubblica, Sanità, ecc.– a quello di contratti decisamente più svantaggiosi per i lavoratori, come i contratti multi-servizi o delle cooperative sociali.
Bisogna in questa fase delicata emergenziale, aprire un confronto politico sindacale per programmare la stabilizzare del personale, per ricomporre la frammentazione e le divisioni che la logica dell’esternalizzazione ha creato. Bisogna rendere pubblici questi servizi, solo così possiamo sconfiggere questa malattia degli appalti che penalizza gli OSS, gli infermieri, gli addetti alle pulizie e gli amministrativi che lavorano al CUP, e altri lavoratori nel loro insieme.
Daniele Leone Coordinatore Regionale CGIL FP Abruzzo Molise
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