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Adi 3° livello Sulcis Iglesiente. Ass. Le Rondini: “a causa della volontà di pochi, anche la pasqua non è per tutti”

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Introduzione di Giuseppe Papagni

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato da parte dell’associazione “Le Rondini” formata dai parenti dei pazienti in A.D.I. di 3° livello che da mesi protestano contro la riorganizzazione del servizio di assistenza domiciliare voluto dal commissario dott. Onnis dell’Asl 7 di Carbonia nel Sulcis Iglesiente.

NurseTimes si è da subito occupata di questa protesta dando voce ai pazienti e parenti e si impegna a seguire tutte le fasi di questa protesta auspicando una rapida risoluzione che riporti le esigenze dei pazienti al centro dell’agenda politica dei vari dirigenti politici della regione Sardegna.

Adi

Noi non festeggeremo la pasqua. Così come il natale. a causa della volontà di pochi, anche la pasqua non è per tutti

“Il giorno del venerdì Santo, ci ritroviamo inermi, senza quasi più parole, di fronte a tanta arroganza da parte dei dirigenti di un azienda Sanitaria Locale, che tutt’altro ha dimostrato, che volere il meglio per i suoi cittadini gravemente disabili.
L’Associazione di Volontariato Le Rondini, nell’intento di rendere un servizio alla comunità del Sulcis Iglesiente per quanto attiene alla corretta informazione e in seguito all’articolo dell’unione sarda dal titolo “ADI: SI AI MEDICI DI RIANIMAZIONE” del 17/03/2016, vorrebbe esprimere alcune considerazioni e precisazioni:

  • assessore alla Sanità Luigi Arru, con la nota del 11/03/2016, in seguito ad una riunione con l’associazione, ha acconsentito alla presa in carico da parte dei medici e degli infermieri del reparto di rianimazione della ASL7, dei pazienti in ADI di terzo livello in ventilazione meccanica assistita h24. Per l’Associazione e soprattutto per i pazienti, è stato un grosso respiro di sollievo, dopo le estenuanti lotte per rivendicare il diritto di essere presi in carica dalla rianimazione. Ma la gioia è durata ben poco.
  • Nell’articolo il Commissario straordinario della ASL 7 dichiara: “entro la prossima settimana attiveremo una modalità assistenziale che coinvolgerà gli operatori di rianimazione in caso di pazienti con specifiche esigenze”.
  • Ad oggi, purtroppo rimangono solo parole vane. Continuiamo a contattare l’Assessorato alla Sanità, ma i tempi si allungano e non capiamo come mai si ritardi ancora nell’attivazione dell’assistenza.

Le parti in causa, hanno espresso verbalmente e ufficialmente la loro volontà ad aderire a questa modalità di presa in carico voluta dall’assessore. Ci chiediamo pertanto come mai ad oggi, a due giorni dalla Santa Pasqua, noi siamo ancora senza assistenza da parte del reparto di rianimazione. Sembra che ogni minima scusa sia utilizzata per non attivare questa assistenza. Un paziente è ricoverato e in attesa di rientrare a casa, altri sono in attesa di assistenza e rischiano il ricovero.

Capiamo che i tempi burocratici non corrispondono ai tempi e alle esigenze di un malato, ma adesso siamo stanchi di attendere. E’ un anno che abbiamo intrapreso rapporti con il Commissario per esprimere la nostra volontà di essere assistiti dal reparto di rianimazione, ancor prima che questo incubo iniziasse.
Il commissario dichiara di non avere il tempo per deliberare a riguardo, ma trova il tempo per mandare lettere ai disabili che hanno espresso la volontà di essere presi in carico dalla rianimazione, mettendoli di fronte alla scelta: Aderire o meno all’Unità operativa. In caso di non adesione, il commissario, obbliga con il modulo predisposto a chiedere la sospensione degli accessi degli infermieri dell’Unità operativa. Quasi a intimare il terrore alle già terrorizzate sfinite famiglie.

Per tutto ciò sopra esposto, Giovedì 31 Marzo saremo in presidio permanente dalle 10.30 con i disabili, senza caricatori dei respiratori.

Non ci sposteremo da li sino a che il Commissario non emetterà delibera in cui ci sarà indicata la data di inizio della ripresa dell’assistenza.
Pubblicamente chiediamo aiuto all’assessore Arru: sappiamo che la sua volontà è quella di far partire al più presto questo progetto assistenziale che però non coincide con la volontà del commissario. E’ arrivato il momento di prendere in mano e risolvere la situazione. E’ la nostra ultima speranza”.

Associazione di Volontariato le Rondini

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