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Acquaviva (Bari), Nursind: “Infermieri del Miulli allo stremo. Molti pensano di andarsene”

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Acquaviva (Bari), molestie sessuali in ascensore al Miulli: la denuncia di una tirocinante
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Il sindacato denuncia la situazione di grave disagio vissuta dai sanitari della struttura ospedaliera.

“Abbiamo ricevuto gravissime segnalazioni da parte degli infermieri del Miulli, che effettuano i turni lavorativi nei reparti Covid. Gli stessi parlano di una situazione grave e indescrivibile”. In una nota inviata all’amministrazione dell’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari) il sindacato Nursind si fa portavoce del grido d’aiuto lanciato dagli infermieri della struttura.

“Denunciamo una riduzione dell’organico infermieristico, e registriamo turni di servizio nei reparti Covid con la riduzione di unità infermieristiche, proprio in un momento di maggiore afflusso di contagiati – si legge nel comunicato -. Oltre ai numerosi ricoveri, facciamo notare per l’ennesima volta, la completa assenza del personale oss, che in questo momento potrebbe essere fondamentale sia per le intensità delle cure sia per l’elevato numero di ricoveri. Oltre ai decessi che purtroppo si verificano, gli infermieri in turno non riescono a svolgere in sicurezza e completezza, la terapia”.

Prosegue il sindacato: “Si fa notare inoltre che l’igiene intima dei pazienti è affidata in maniera non opportuna agli infermieri e che gli stessi non riescono nemmeno a effettuare la distribuzione dei pasti giornalieri a causa dell’enorme mole di lavoro da svolgere, e pertanto capita che i pazienti rimangano a digiuno o mangino cibo freddo, perché nessuno riesce a imboccarli. Il sindacato si fa portavoce anche degli infermieri neo-contrattualizzati che stanno facendo turni massacranti nei reparti Covid, in condizioni al limite della sopportazione, e che non hanno la forza dl denunciare tali disservizi per paura di una ripicca contrattuale”.

Da qui l’appello di Nursind: “Invitiamo l’amministrazione e tutti gli intestatari in epigrafe a volar raccogliere le doglianze di coloro che stanno rinchiusi in un reparto Covid per otto ore con addosso le tute Tyvek, che stanno lavorando in condizioni lavorative altamente stressanti, e a voler prendere la decisione di ridurre al 50% le attuali attività dell’ospedale e di sospendere tutte le attività non necessarie, al fine di poter incrementare l’organico in suddetti reparti. Vi ricordiamo, qualora ve ne fosse bisogno, che tale sospensione è stata già effettuata l’anno scorso nei mesi di marzo, aprile e maggio, e il nostro ente ha raggiunto il tetto di spesa concordato con la Regione Puglia nel mese di ottobre, nonostante tutte le difficoltà”.

Infine: “Tale situazione lavorativa, insieme alle gestione degli uffici preposti, comporta una demotivazione professionale negli stessi giovani infermieri, che di fatto stanno pensando di cambiare verso altre strutture ospedaliere più ricettive. Ne è la dimostrazione il fatto che circa una decina di infermieri hanno già inviato le proprie dimissioni. Infine vi ricordiamo che la maggior parte del personale del Miulli non effettua ferie dal periodo estivo (come da vostre indicazioni di inizio dicembre, per affrontare un periodo d’emergenza), e in più segnaliamo che in tutti i reparti si assiste alla pratica costante della sospensione del secondo riposo dei turnisti”.

Redazione Nurse Times

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