Inps chiarisce con la circolare n. 152/2025: dal 1° gennaio 2026 dieci ore retribuite per visite, esami e cicli terapeutici, aggiuntive ai tre giorni mensili della 104.
La novità normativa che amplia le tutele della Legge 104 entra in vigore il 1° gennaio 2026 e prevede dieci ore annue di permesso retribuito dedicate a visite specialistiche, esami diagnostici e cicli terapeutici. La misura è stata dettagliata dall’Inps con la circolare n. 152 del 19 dicembre 2025, che fornisce le indicazioni operative per lavoratori, datori di lavoro e amministrazioni pubbliche.
Che cosa prevede la misura (sintesi operativa)
- Entità permesso: dieci ore annue retribuite per visite, esami e cure mediche specifiche.
- Decorrenza: dal 1° gennaio 2026.
- Cumulabilità: le dieci ore si sommano ai tre giorni mensili già previsti dalla Legge 104; il lavoratore potrà utilizzare entrambe le tutele in funzione dei bisogni di cura.
Chi può beneficiarne
- Lavoratori affetti da patologie oncologiche, invalidanti o croniche (con invalidità civile riconosciuta almeno pari al 74% o condizioni analoghe).
- Caregiver e familiari che assistono persone con le medesime condizioni (inclusi genitori di figli minorenni con disabilità).
La ratio è quella di offrire uno strumento specifico per le assenze corte ma ricorrenti, tipiche di controlli clinici e terapie, che spesso non sono completamente coperte dai tre giorni mensili tradizionali.
Retribuzione, contributi e modalità operative
Secondo le indicazioni operative riprese dalla circolare Inps e dalle analisi tecniche, i permessi saranno retribuiti con modalità analoghe alla disciplina delle indennità per malattia: il datore di lavoro anticipa in busta paga l’indennità spettante e poi recupera l’importo attraverso i meccanismi contributivi previsti.
Alcune testate e guide fiscali segnalano che il valore indicativo dell’indennità si attesta su una misura parziale della retribuzione oraria (stime operative riportano il 66,66% in vari commenti pratici), ma per il criterio ufficiale e la tabella di calcolo è opportuno fare riferimento alla circolare Inps e ai chiarimenti previdenziali.
Documentazione richiesta e controlli
L’accesso ai permessi non è automatico: è richiesta documentazione medica che attesti la necessità della prestazione (visita, esame, ciclo terapeutico) e che consenta di verificarne la natura. Il lavoratore deve comunicare formalmente al datore di lavoro l’intenzione di fruire del permesso e presentare le prove (es. referti, prenotazioni, certificati) per l’adeguata registrazione retributiva e contributiva, come indicato dall’Inps. La circolare sottolinea anche i profili di verifica e rendicontazione per evitare abusi, nel rispetto delle norme sulla privacy e delle procedure amministrative.
Contesto normativo: Legge 106/2025 e riforme della 104
L’introduzione delle dieci ore deriva dall’articolato della Legge 106/2025, che riforma alcuni aspetti della tutela per i lavoratori fragili e per chi assiste persone con grave disabilità. Tra le misure più rilevanti figurano congedi più strutturati e priorità allo smart working per i soggetti fragili. Questa riforma contestualizza la misura come parte di un più ampio pacchetto di conciliazione lavoro-salute.
Redazione Nurse Times
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