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Social media: impatto negativo sul benessere mentale per un terzo dei giovani italiani

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I social media fanno ormai parte della quotidianità del 94% degli italiani, che trascorrono in media oltre 12 ore alla settimana a scrollare, condividere e interagire online. Ma quale impatto ha la connessione costante sulla salute mentale? Un nuovo studio di Unobravo, principale provider italiano di psicologi online, esplora il legame tra uso dei social e benessere attraverso il Digital Wellbeing Report, basato sulle risposte di oltre 1.500 adulti in tutta Italia.

Un terzo degli italiani afferma che i social media hanno danneggiato la loro salute mentale

Quasi un giovane su tre tra i 18 e i 34 anni (32%) afferma che i social media danneggiano il proprio benessere mentale, mentre oltre un quarto (27%) riporta un aumento di stress e ansia. Un fattore importante è il confronto costante. Oltre un terzo (34%) ammette di confrontarsi con gli altri online, e il 35% dichiara di sperimentare una riduzione dell’autostima o un’immagine corporea negativa. Inoltre, il 34% si sente sotto pressione nel presentare una versione “perfetta” di sé sui social media, anche a discapito dell’autenticità. Nonostante il loro obiettivo di connettere le persone, quasi un giovane italiano su tre (32%) afferma che i social media lo fanno sentire più solo dopo il tempo trascorso online.

Gli italiani trascorrono oltre 12 ore alla settimana sui social. Le donne li usano il 20% in più rispetto agli uomini

In tutta Italia gli adulti trascorrono 12 ore e 18 minuti a settimana scrollando, mettendo like e condividendo contenuti. Gli utenti più giovani (18-24 anni) arrivano a una media di 21 ore settimanali, rispetto alle sole 7,5 ore delle persone con più di 65 anni. Oltre la metà (51%) del gruppo più attivo sui social afferma di trascorrere più tempo del previsto sulle piattaforme, dimostrando quanto sia facile perdere la cognizione mentre si scrolla.

Facebook e YouTube restano le piattaforme più utilizzate, con quasi tre ore di utilizzo da parte degli italiani. Seguono Instagram con 2,3 ore e TikTok con circa 1,6 ore settimanali. Tuttavia i pattern di utilizzo variano significativamente per età. Tra i 18-24 anni dominano TikTok e Instagram. I giovani italiani trascorrono in media 5,4 ore su TikTok e 4,7 ore su Instagram.

Palermo, Reggio Calabria e Napoli registrano il più alto utilizzo dei social media, con residenti online fino a 15,9 ore settimanali
ClassificaCittàOre medie settimanali sui social media
1Palermo15.9
2Reggio Calabria14.4
3Napoli14.1
4Bari14.1
5Catania13.7

A livello cittadino, Palermo si posiziona al primo posto per attività sui social media (15,9 ore a settimana), l’equivalente di circa 35 giorni interi all’anno trascorsi sui social media. Il loro tempo è distribuito principalmente tra Facebook (4,9 ore a settimana) e YouTube (3 ore). Al contrario, Torino, Padova e Milano registrano l’utilizzo più basso, con una media di 7-9 ore settimanali, meno della metà del tempo riportato a Palermo.

Tre italiani su quattro usano i social media per motivi personali durante il lavoro

I dati mostrano che tre italiani su quattro (74%) utilizzano i social media per motivi non lavorativi mentre sono al lavoro, per una media di 20 minuti al giorno, l’equivalente di dieci giorni lavorativi all’anno. Chi lavora in marketing, advertising, PR e nei settori della salute e del sociale trascorre più tempo sui social media personali durante l’orario di lavoro (circa 2,7-3,8 ore a settimana).

Gli studenti trascorrono ancora più tempo, circa 3,6 ore a settimana durante l’orario di studio. Sebbene le donne siano in generale utenti più assidue, gli uomini riportano un uso personale leggermente superiore durante il lavoro.

Quasi la metà degli italiani è preoccupata per la diffusione delle fake news

Quasi la metà degli italiani (49%) è preoccupata per la diffusione delle fake news sui social media, e il 42% afferma che ciò ha indebolito la fiducia negli altri o nelle istituzioni. La disinformazione è più comune nei contenuti su risparmio e consigli finanziari (33%), seguiti da notizie politiche (28%), informazioni economiche (28%) e contenuti sulla salute o sul benessere (27%). Le informazioni sanitarie false o fuorvianti risultano particolarmente preoccupanti. Unobravo consiglia agli utenti di affidarsi solo a professionisti qualificati e psicologi online provenienti da piattaforme verificate.

La psicoterapeuta condivide indicazioni esperte per abitudini digitali più sane

La dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo, afferma:
“I social media possono connettere, ispirare e informare. Ma senza confini, possono anche sopraffare. Incoraggiamo le persone a creare routine digitali che proteggano il loro benessere emotivo. Il vero benessere digitale non riguarda il disconnettersi completamente, ma il riconnettersi all’esperienza concreta in modo consapevole”.

Alcune strategie pratiche per favorire abitudini digitali più sane:

  • Impostare limiti giornalieri di tempo di utilizzo può avere un impatto sull’umore e sul benessere regolando l’esposizione. La ricerca suggerisce che trascorrere meno di 30 minuti al giorno sui social media può aiutare a migliorare l’umore e a ridurre lo stress.
  • Programmare “momenti offline” durante la giornata può ridurre l’affaticamento digitale. Usare il telefono prima di dormire espone alla luce blu, che può disturbare il sonno e influire negativamente sul benessere mentale nel tempo.
  • Curare intenzionalmente i feed scegliendo contenuti legati ai propri interessi, motivazionali o educativi può aiutare a migliorare l’umore e il benessere generale.
  • Evitare le trappole del confronto ricordando che la vita online rappresenta spesso solo i momenti migliori, non la realtà. Invece potrebbe essere utile concentrarsi  usare i social media come uno strumento di connessione e confronto costruttivo, non di competizione.

Cercare supporto psicologico professionale può essere utile quando i social media iniziano a influenzare l’umore o le nostre relazioni.

Redazione Nurse Times

Fonte: Unobravo – Digital Wellbeing Report

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