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Truffa dei farmaci a Messina: le richieste della Procura per farmacista e medici imputati

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Quasi vent’anni di carcere in totale. Questa la richiesta della Procura di Messina per i medici e il farmacista accusati di reati che vanno dall’associazione per delinquere alla truffa aggravata, passando per falso ideologico ed esercizio abusivo della professione medica. La sentenza è attesa per l’inizio del 2026.

Il processo è nato dall’operazione “Apotheke”, condotta nel 2020 dalla Guardia di Finanza, che aveva portato alla luce un sistema attivo nell’emissione di prescrizioni mediche (cosiddette ricette “rosse”), nei confronti di diversi soggetti fruitori di esenzioni ticket per motivi reddituali, concernenti l’acquisto di costosi farmaci portati a rimborso. Le indagini sono partite da una denuncia dell’Asp Messina su un presunto raggiro, basato anche sulla prescrizione di medicinali scaduti a pazienti ormai deceduti.

Queste, nel dettaglio, le condanne richieste: sette anni per il farmacista Sergio Romeo (più 20.000 euro di multa); quattro anni e sei mesi per Gregorio Filippo Cutrì (più 4.000 euro di multa), due anni e dieci mesi per Salvatore De Domenico (più 1.500 euro di multa); quattro anni per Santi Ielo (più 3.000 euro di multa); cinque anni per Basilio Cucinotta (più 5.000 euro di multa); due anni e otto mesi per Sergio Romano (più 10.000 euro di multa); un anno e quattro mesi per Stefania Samperi (più 8.000 euro di multa). Chiesta invece l’assoluzione per Valentina Costanzo e Rosario Palmieri.

Le indagini delle Fiamme Gialle ha evidenziato l’esistenza di una collaudata associazione a delinquere – composta dal titolare di una farmacia territoriale, da due dipendenti della stessa, dalla madre del farmacista e da un medico di base dell’Asp Messina – finalizzata alla commissione di truffe per il conseguimento di indebite erogazioni pubbliche, allo stato quantificate in circa 140.000 euro.

Tale associazione aveva quale base logistica la sede della farmacia messinese, che in breve tempo ha visto aumentare in maniera esponenziale i propri flussi di vendita (prescrizioni mediche “rosse”, più quelle “bianche”). Flussi che nel 2015 ammontavano a 827.071,05 euro, per poi passare, a 1.360.369,35 euro nel 2016 e a 1.501.317,85 euro nel 2017.

Questi volumi d’affari, tra l’altro, sarebbero in controtendenza con i minor flussi di vendita di tutte le altre farmacie territoriali presenti sul territorio messinese, tanto da porla tra le prime farmacie territoriali dell’Asp Messina per fatturato da vendita di farmaci.

Il sistema di frode scoperto a seguito dell’operazione Apotheke si presenta semplice ma funzionale, tanto da far passare in secondo piano l’interesse per l’ordinaria attività di farmacia, ovvero la vendita reale di farmaci ai consumatori, rendendola quasi una mera attività di facciata.

Redazione Nurse Times

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