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Vieste, medici e ambulanze assenti: 76enne muore mentre la figlia la porta a San Giovanni Rotondo. Scatta l’inchiesta dell’Asl Foggia

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Antonio Nigri, direttore generale dell’Asl Foggia, ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sulla vicenda di Antonia Notarangelo, 76enne deceduta tra sabato e domenica mentre la figlia la accompagnava in auto alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo perché non c’erano medici al Pronto soccorso dell’ospedale di Vieste (foto), e nemmeno ambulanze disponibili tra Vieste e Peschici.

Il caso è stato denunciato dal figlio, Pasquale Ciuffreda, attraverso una lettera aperta in cui ha riferito che sua madre sarebbe rimasta in attesa al Pronto soccorso di Vieste per oltre un’ora, salvo poi essere rimandata a casa.

Secondo la ricostruzione dei fatti fornita dall’Asl Foggia, la paziente, cardiopatica, già qualche ora prima si era rivolta alla guardia medica, facendo poi rientro a casa. In seguito ha accusato un malore ed è stata chiamata un’ambulanza. Due quelle disponibili a Vieste, di cui una medicalizzata, ma entrambe erano impegnate in altri interventi di soccorso. La 76enne è stata allora accompagnata dalla figlia al punto di primo intervento, che in quel momento era però scoperto del medico perché la dottoressa in servizio aveva a sua volta accusato un malore.

A quel punto la donna è stata presa in carico a distanza da una dottoressa della centrale operativa del 118 che le ha prescritto in telecardiologia un elettrocardiogramma, poi vagliato dai sanitari dell’ospedale Di Venere di Bari. Le è stata così prescritta la somministrazione di enzimi cardiaci, ma mentre il personale infermieristico provvedeva in tal senso i famigliari hanno deciso di portarla autonomamente da Vieste a san Giovanni Rotondo, dove è arrivata senza vita.

“Oltre alla vicinanza ai familiari della donna, vorrei sottolineare anche quella a tutti gli operatori sanitari che, nonostante la grave carenza, assicurano un servizio – ha dichiarato Nigri -. Su 130 medici previsti dalla pianta organica del 118 in provincia di Foggia, 50 sono quelli effettivi in servizio. Gli stessi sanitari vanno sostenuti, e non attaccati. Perché, se il clima è di attacco, andranno via”.

Redazione Nurse Times

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