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Asl BAT, buoni pasto negati: scatta la protesta, la politica interviene

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Buoni pasto, riconosciuto il diritto di una dipendente dell'Asp Messina
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Crisi mensa e buoni pasto nelle Asl pugliesi: una disparità che accende il dibattito

I lavoratori dell’Asl BAT continuano a protestare per la mancata attivazione del servizio mensa e l’erogazione dei buoni pasto, mentre emergono forti critiche sulla gestione regionale. La polemica, che mette in luce una disparità di trattamento all’interno del sistema sanitario pugliese, evidenzia come i dipendenti delle Asl di Bari e Brindisi sembrino beneficiare di condizioni diverse rispetto a quelli di altre strutture.

Il malcontento del personale e la richiesta di uniformità

Nonostante la mozione approvata dal Consiglio regionale e le ripetute istanze avanzate nel tempo, la Giunta regionale non ha ancora verificato l’effettiva attivazione del servizio mensa e la corretta erogazione dei buoni pasto in tutte le Asl pugliesi. Questa situazione ha alimentato il malcontento, spingendo i lavoratori a richiedere un’audizione in Commissione Sanità che coinvolga anche i direttori generali delle diverse strutture e l’assessore regionale.

Dichiarazioni dei politici regionali

Di seguito, riportiamo le dichiarazioni espresse dai rappresentanti politici coinvolti nella vicenda.

“Continuano le disparità di trattamento sul territorio regionale – scrive il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Tupputi (Forza Italia) -. Il servizio, a quanto ci risulta, è assicurato solo ai dipendenti della Asl di Bari e di Brindisi. Gli altri, evidentemente, sono considerati di ‘serie B’. Questo avviene nonostante una mozione approvata dal Consiglio regionale e le numerose richieste avanzate nel tempo. Eppure dalla Giunta nessuno si è preoccupato di verificare che tutte le Asl provvedessero all’attivazione del servizio e all’erogazione dei buoni pasto. Per questo depositeremo una richiesta di audizione in Commissione Sanità di tutti i direttori generali delle Asl e, naturalmente, dell’assessore regionale”.

Così, invece, la consigliere regionale Grazia Di Bari (Cinque Stelle), prima firmataria della mozione approvata nel 2020: “Dalla scorsa legislatura chiediamo l’applicazione uniforme in tutte le Asl regionali della fruizione del servizio mensa e delle modalità di erogazione dei buoni pasto, tanto da aver fatto approvare all’unanimità una mozione per chiedere alla Regione Puglia di vigilare attinché in tutte le aziende sanitarie locali fosse rispettato quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale. Ci uniamo alla richiesta di audizione presentata dal collega Perrini (Fratelli d’Italia) su Taranto, che chiederemo di integrare con la richiesta alle Asl di report aggiornati”.

Prospettive e implicazioni per il sistema sanitario

La vicenda solleva interrogativi fondamentali sulla parità dei diritti dei dipendenti nel settore sanitario pugliese. Con una sentenza del Tribunale del Lavoro di Trani (18 febbraio 2025), che ha già riconosciuto il diritto al servizio mensa e ai buoni pasto, il precedente giuridico potrebbe costituire un catalizzatore per ulteriori azioni legali. La richiesta di audizione in Commissione Sanità si configura come uno strumento essenziale per monitorare e uniformare l’applicazione del Contratto collettivo nazionale in tutte le Asl regionali.

Conclusioni

La mancata erogazione del servizio mensa e dei buoni pasto nell’Asl BAT non è solo una questione di servizi negati, ma un campanello d’allarme che mette in luce le disparità presenti nel Servizio sanitario regionale. Mentre i politici e i lavoratori sollevano la loro voce per un trattamento equo, la vicenda resta un simbolo della necessità di una gestione trasparente e uniforme in tutto il comparto sanitario pugliese.

Redazione Nurse Times

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