Home Cittadino L’interprete LIS nell’equipe medica multidisciplinare: sinergia per il successo in assistenza
CittadinoEducazione SanitariaNT News

L’interprete LIS nell’equipe medica multidisciplinare: sinergia per il successo in assistenza

Condividi
Condividi

Chi è l’interprete LIS? Perché è utile nell’equipe multidisciplinare? Marisa Cantarelli ha elaborato un modello infermieristico nel quale l’infermiere attua interventi personalizzati in risposta a bisogni di salute specifici per un determinato paziente. Nel suo modello decisionale nove risposte sono di totale responsabilità infermieristica, le restanti due sono in corresponsabilità con la figura medica.

La corresponsabilità medico/infermieristica è stata una bella soddisfazione per tutti noi, perché in questa parola si sottolinea che nell’erogare assistenza qualificata al paziente, medico e infermiere intervengono in simbiosi e ognuno dei quali ha responsabilità specifiche.

Analizziamo nello specifico le singole voci del suo modello:

  • bisogno di respirare;
  • bisogno di alimentarsi e idratarsi;
  • bisogno di eliminazione urinaria e intestinale;
  • bisogno di igiene;
  • bisogno di movimento;
  • bisogno di riposo e sonno;
  • bisogno di mantenere la funzione cardiocircolatorie;
  • bisogno di un ambiente sicuro;
  • bisogno di interazione nella comunicazione;
  • bisogno di procedure terapeutiche;
  • bisogno di procedure diagnostiche.

In questo articolo parleremo nella fattispecie del paziente sordo e del suo bisogno di interazione nella comunicazione. L’interprete LIS è la figura la cui competenza comporta la traduzione e l’interpretazione in simultanea e in consecutiva dalla LIS alla lingua italiana e/o viceversa, operando in contesti comunicativi quali trattative lavorative e amministrative, conferenze, ambienti scolastici e di formazione pubblici che privati e contesti legati al tempo libero (sport, eventi musicali, eventi culturali, musei), l’interprete è la figura di riferimento nel soddisfacimento di questo bisogno fondamentale; se lo è nei contesti summenzionati tantopiù lo è nel contesto sanitario.

Spesso gli operatori sanitari si rivolgono al mediatore, parente o conoscente segnate o interprete LIS per fungere da tramite comunicativo durante il processo assistenziale, sia nell’atto di una visita ambulatoriale che nella lungodegenza. Tuttavia capita a volte che gli operatori addetti all’assistenza non sappiano utilizzare bene il mediatore. Spesso capita che un medico o un infermiere si rivolga esclusivamente al mediatore per ricevere o riferire informazioni chiudendo praticamente il paziente stesso dal processo assistenziale.

Per quanto possa sembrare una modalità di fruizione di visita medica altamente funzionale in quanto alla tempestività di reperibilità delle informazioni, è un comportamento assolutamente da evitare in quanto fa perdere al paziente lo stato di protagonista dell’assistenza, ruolo che gli spetta dato che è stato lui a richiedere assistenza attraverso i mezzi messi a lui a disposizione dal Servizio sanitario nazionale. Va inoltre aggiunta la questione legata all’impatto emotivo che un atteggiamento poco funzionale in atto visita che può provocare: frustrazione, ansia, rabbia. Spesso i pazienti sordi sentono di non ricevere un trattamento uguale rispetto alla comunità maggioritaria udente.

È capitato di osservare anche una mancanza di accoglienza fino a una sorta di resistenza, a volte di opposizione, da parte del personale sanitario verso questa figura, in quanto la stessa viene vista come un affronto alla professionalità o come colui che mette in risalto l’incapacità del professionista di assistere adeguatamente il paziente. In tempi più recenti si è osservata anche un’ostinazione da parte dei professionisti sanitari nel far accedere il mediatore al luogo di visita assieme al paziente. Questo è avvenuto per lo più in pieno periodo di pandemia da Covid-19, ma anche oggi si osservano spradicamente episodi di questo genere.

Per quanto queste direttive siano utili per la tutela della salute dei professionisti impegnati nei processi assistenziali, bisogna ricordare che l’assenza di un mediatore rende il processo assistenziale, e quindi il soddisfacimento efficace del bisogno di comunicazione del paziente, molto più complesso di quanto già non lo sia con un paziente udente. È premura del professionista mostrare ragionevolezza nel gestire il mediatore, che ha uno scopo paritario all’infermiere nell’assistenza al paziente, pur mantenendo le sue specifiche competenze e funzioni durante il processo assistenziale.

L’interprete LIS va perciò a coadiuvare l’infermiere/medico nel processo assistenziale. Non va a concorrere. Nel momento in cui un interprete viene assunto dal paziente per assisterlo è bene ricordare che questo professionista entra a far parte dell’equipe multidisciplinare il cui obiettivo, esattamente come degli operatori sanitari, è quello di fornire un’assistenza efficace, andando uno a coadiuvare il lavoro dell’altro, senza invadere le competenze reciproche.

Va inoltre ricordato che il protagonista del processo assistenziale è il paziente, non chi lo accompagna, perciò il mediatore va richiesto solo per tradurre, mediare, la conversazione e non per reperire informazioni in sostituzione al paziente. Bisogna sicuramente accogliere il mediatore e seguire i suggerimenti dell’interprete, non sentirsi minacciati nella professionalità. L’interprete è un professionista esperto del mondo della sordità, vanno seguiti i suoi suggerimenti, proprio come daremmo valore dei consigli dettati dall’esperienza di un professionista nostro pari.

È lì per darci supporto e non per minare alla nostra professionalità. Tuttavia potrebbe non essere esperto linguaggio settoriale medico-scientifico: usare un linguaggio semplice sarà di sicuro meglio. Dopotutto, se il mediatore non comprende appieno ciò che viene detto, non lo comprenderà nemmeno il paziente.

Tornando a un discorso di natura più pratica, vogliamo ricordare che una disposizione corretta degli attori della scena, infermiere/medico/paziente/mediatore, può essere utile. Di solito il mediatore siede di lato e leggermente dietro l’operatore sanitario, quindi il paziente può guardare simultaneamente l’intervistatore e l’interprete. Per capire l’operatore sanitario, la persona sorda dovrà guardare l’interprete, ma l’intervistatore dovrebbe mantenere il contatto visivo con il paziente sordo, e non con il mediatore.

È bene comunque, avere dei piccoli accorgimenti quando si comunica attraverso un interprete:

  • Ricordarsi di consentire almeno 1-3 secondi all’interprete per trasmettere il vostro messaggio, soprattutto se siete in procinto di utilizzare presidi da puntura sul paziente;
  • Ricordarsi di non assumere un atteggiamento distaccato quando è presente l’interprete, rivolgendosi comunque sempre al paziente: è una forma di rispetto che le persone sorde gradiscono, in quanto, come già detto, sono loro i protagonisti del processo assistenziale;
  • Nel momento in cui un interprete sta fornendo servizio, quest’ultimo deve essere collocato a lato e leggermente dietro l’infermiere in modo che entrambi siano chiaramente in vista per il paziente. Questo tipo di sistemazione va a garantire al paziente di vedere chiaramente l’espressione facciale dell’infermiere, il suo movimento delle mani e quello delle labbra. Oltre a ciò, il professionista sanitario può discorrere con il paziente senza distrazione, porgendo le domande direttamente a lui.

Le informazioni qui descritte vengono ulteriormente approfondite nel trattato dal titolo LIS in ambito assistenziale. Strategie comunicative per il personale sanitario (Edito da Centro studi e documentazione sulla storia e la devozione), in cui vengono descritte ulteriori tecniche utili al personale sanitario per assistere questa utenza.

Daniele Polignano
Infermiere – Interprete LIS

Articoli correlati

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
ECM e FADInfermieriNT News

Corso Ecm (5 crediti) Fad gratuito per infermieri: “Appropriatezza, sostenibilità e qualità delle cure in medicina di genere green”

L’Univerità Popolare A.I.Nu.C. (UPAINuC) propone il corso Ecm Fad gratuito “Appropriatezza, sostenibilità...

Asst Gaetano Pini CTO: concorso per la copertura di 15 posti da infermiere
ConcorsiLavoroLombardiaNT NewsRegionali

Asst Gaetano Pini CTO di Milano: concorso per un posto da infermiere pediatrico

L’Asst Gaetano Pini CTO di Milano ha indetto un concorso pubblico, per...

Asst Gaetano Pini CTO: concorso per la copertura di 15 posti da infermiere
ConcorsiLavoroLombardiaNT NewsRegionali

Asst Gaetano Pini CTO di Milano: concorso per 10 posti da infermiere

L’Asst Gaetano Pini CTO di Milano ha indetto un concorso pubblico, per...