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Mobilità infermieri: storica sentenza sblocca trasferimenti ostacolati dalla burocrazia

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Mobilità Toscana, 2.000 infermieri e 1.000 oss chiedono trasferimento
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Il Tribunale di Massa, con un’ordinanza emessa il 2 dicembre 2024, ha accolto il ricorso di un’infermiera calabrese, difesa dagli avvocati Francesco Gabriele e Francesco Grande, del Foro di Catanzaro, dichiarando illegittimo un nullaosta differito imposto dalla sua azienda sanitaria. Questa decisione, che rafforza il diritto alla mobilità lavorativa dei professionisti sanitari, rappresenta una svolta importante per l’intero comparto.

La vicenda: trasferimento bloccato da un nullaosta differito

L’infermiera, vincitrice di una procedura di mobilità extraregionale, avrebbe dovuto trasferirsi presso l’Asp Cosenza entro il 1° dicembre 2024. Tuttavia l’Azienda sanitaria datrice di lavoro aveva ritardato il rilascio del nullaosta, adducendo generiche esigenze organizzative. Questo ostacolo amministrativo aveva di fatto impedito il trasferimento, costringendo la lavoratrice a ricorrere alle vie legali.

La sentenza: il nullaosta differito è illegittimo

Basandosi sull’articolo 30 del D.Lgs. 165/2001 e su precedenti giurisprudenziali (come una sentenza del Tribunale di Milano), il giudice ha stabilito che:

  • Il nullaosta differito è illegittimo se non è supportato da motivazioni specifiche, dettagliate e riferite al caso concreto.
  • Eventuali differimenti possono essere consentiti solo entro un limite massimo di 60 giorni, giustificati da esigenze organizzative chiare e analitiche.

Il Tribunale ha quindi ordinato all’Azienda sanitaria di rilasciare immediatamente il nullaosta incondizionato, permettendo il trasferimento dell’infermiera presso l’Asp Cosenza.

Le parole dei legali: “Vittoria per tutti gli infermieri”

Gli avvocati Francesco Gabriele e Francesco Grande hanno espresso soddisfazione per la decisione, definendola “un’importante affermazione del diritto alla mobilità lavorativa per gli operatori sanitari”. In una nota i legali hanno sottolineato come questa pronuncia ribadisca il principio secondo cui la pubblica amministrazione non può ostacolare arbitrariamente i trasferimenti del personale sanitario, categoria già fortemente penalizzata da inefficienze burocratiche.

Perché questa sentenza è cruciale per gli infermieri

La decisione del Tribunale di Massa crea un precedente significativo per il comparto sanitario, spesso ostacolato da pratiche amministrative non conformi alla normativa vigente. Riconoscere il diritto a una mobilità extraregionale priva di ostacoli ingiustificati significa garantire maggiore flessibilità lavorativa agli infermieri, permettendo loro di operare in condizioni più favorevoli e in luoghi che meglio rispondono alle loro esigenze personali e professionali.

Implicazioni future

Questa sentenza potrebbe spianare la strada a ulteriori ricorsi da parte di operatori sanitari che si trovano in situazioni simili. Rappresenta inoltre un monito per le aziende sanitarie, chiamate a rispettare le normative in materia di mobilità e a fornire motivazioni solide e documentate in caso di differimento.

La pronuncia del Tribunale di Massa è un segnale forte: i diritti dei lavoratori sanitari devono essere tutelati, e la burocrazia non può ostacolare la loro mobilità senza giustificazioni valide. Si tratta di una vittoria non solo per l’infermiera protagonista del caso, ma per tutti i professionisti della sanità, il cui impegno quotidiano merita un contesto lavorativo equo e rispettoso delle norme.

Redazione Nurse Times

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