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Mobilità infermieri Asl Lecce: presidio in Direzione Generale

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Asl Lecce, l’allarme di Uil Fpl: “Urge assumere medici, infermieri e oss nei Pronto soccorso”
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Non cessa il malcontento dei 56 infermieri leccesi  – “prigionieri” del Policlinico di Bari – in attesa da luglio 2015 del tanto agoniato, quanto insperato nulla osta che possa permettere loro di trasferirsi nei nosocomi salentini.

“Da qui non ci muoviamo – tuonano durante un presidio presso la Direzione Generale dell’Asl leccese – fino a quando non avremo risposte circa la sospensione della procedura di mobilità come riportato nel verbale datato primo marzo 2016 e firmato dalle Asl pugliesi”.

Vige scetticismo, tra i dipendenti, su alcuni  punti annoverati in quel verbale: dal termine di sospensione della mobilità (30 aprile 2016) al trasferimento di soli 64 infermieri nonostante – a luglio scorso – l’allora direttore generale Gorgoni, inviò 160 lettere per fronteggiare l’atavica carenza di personale che ha da sempre contraddistinto le nostre realtà ospedaliere ed ignorando, inoltre, una delibera del 30 novembre 2015 n. 2092, con la quale si stabiliva che Lecce poteva ricevere il personale mediante nulla osta rilasciato dalle Asl cedenti le quali, potevano – a loro volta –  attingere dalle graduatorie ancora attive ricoprendo così, i posti lasciati vacanti.

I risvolti politici in tutto questo caos certamente non sono venuti a mancare: “Presenterò la richiesta di audizione in III Commissione consiliare del presidente-assessore alla Sanità Emiliano, sulla questione degli infermieri in attesa di trasferimento presso la Asl di Lecce – dichiara il presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia Andrea Caroppo -. Per noi è assodato che la Regione debba immediatamente farsi carico del problema che coinvolge i diritti ormai acquisiti di circa cento dipendenti, regolarmente iscritti in graduatoria per la mobilità regionale. La Regione ha messo la Asl di Lecce nelle condizioni di non poter far altro che sospendere le procedure di mobilità del personale infermieristico dall’Asl Brindisi e dal Policlinico di Bari. Tuttavia, c’è anche una sentenza del Tribunale di Brindisi, che il 16 febbraio scorso ha riconosciuto il diritto al trasferimento del personale richiedente. La Regione Puglia non può tergiversare ed in Commissione mi auguro che Emiliano ci dia precise rassicurazioni a riguardo, attivando la mobilità e riconoscendo i diritti dei lavoratori”.

Ferma anche la posizione del consigliere regionale dei CoR Erio Congedo: “All’Asl di Lecce promettono il trasferimento e alla Regione Puglia a Bari lo congelano. Di mezzo una mobilità vinta e ora non riconosciuta? A chi devono credere i 50 infermieri salentini? Per questo ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano, perché venga fatta chiarezza sulla posizione degli infermieri”.

Lasciatecelo dire: le vite e le professionalità delle persone meritano prima di tutto rispetto.

Scupola Giovanni Maria

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