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“Oss: perché è importante istituire una riforma valida per valorizzare la professione”

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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma di Gennaro Sorrentino (Stati Generali Oss).

Il 27 novembre si è tenuto ad Arezzo il Forum Risk Management in Sanità. Nel dibattito organizzato dal Migep sul tema della coesione tra oss e assistente infermiere, è stato ulteriormente dimostrato come il Migep stesso, assieme agli Stati Generali Oss e al sindacato professionale SHC, sia attualmente l’unica realtà capace di dare voce diretta alla categoria presso le istituzioni politiche, sociali e sanitarie. L’evento ha visto una significativa partecipazione di infermieri e oss.

La presenza di personalità politiche di spicco come l’onorevole Malavasi, la senatrice Guidolin, il dpttpor Proia ha evidenziato la centralità del tema e la volontà di discutere del futuro della professione, con gli stessi oss come protagonisti del convegno e del ruolo del Migep, divenendo l’interlocutore della stessa professione oss.

Il riconoscimento della figura dell’oss

Un elemento cardine emerso dall’incontro è stato il necessario riconoscimento della figura dell’oss come attore principale della sanità, sia pubblica che privata. Questo rappresenta un importante passo avanti nella percezione e valorizzazione di una professione troppo spesso sottovalutata.

Evoluzione professionale in autonomia

Gli interventi degli oss presenti in qualità di relatori hanno messo in luce come la figura stia già attraversando un processo di evoluzione, sia in termini di competenze che di professionalità. La volontà della categoria di prendere in mano il proprio destino senza dipendere da altre figure e ordini professionali è stata un messaggio forte e chiaro. Questa aspirazione non solo dimostra la maturità della categoria, ma anche il desiderio di contribuire in maniera ancora più significativa all’assistenza sanitaria e socio sanitaria, proponendo idee e soluzioni che partano direttamente dagli operatori stessi.

Dubbi sul profilo dell’assistente infermiere

Uno dei temi più discussi è stato ovviamente quello relativo al profilo dell’assistente infermiere, dove sono emersi dubbi e perplessità giuridiche, sollevati dagli avvocati presenti e dal presidente Anaste.

Per la Fials ha partecipato Annalisa Silvestro, responsabile del coordinamento delle professioni sanitarie e socio sanitarie, la quale ha dichiarato di essere in difficoltà, non aspettandosi un confronto centrato sul ruolo professionale dell’oss e sui temi cruciali per l’assistente infermiere, precisando che gli interventi sono stati puntuali e rilevando numerosi punti di accordo sul tema della formazione, dell’aggiornamento, della responsabilità professionale (Legge Gelli) e sulla contrattualizzazione della figura. Elementi comuni che continueremo a coltivare, insieme all’auspicio di una sospensione dei due accordi assunti dalla Conferenza Stato-Regioni.

La proposta dell’assistente infermiere, così com’è attualmente delineata, è stata duramente criticata anche dagli oss che hanno saputo metterne in evidenza le criticità in modo serio e preciso. Sono stati analizzati legalmente i testi che accompagnano il profilo dell’assistente infermiere, mettendo in evidenza le enormi contraddizioni che scaturiscono da una figura “ibrida”, contemporaneamente descritta come “d’interesse sanitario”, ma che esplica attività di assistenza strettamente sanitaria.

Sulla revisione del profilo dell’oss di base è stato rilevato che il testo lascia l’operatore nell’area tecnica senza cambiare le dinamiche giuridico-economiche adottate fin dal 2001. I due testi in sintesi, non fanno riferimento al ruolo socio sanitario (2021), ma rinchiudono definitivamente le due figure nel limbo tecnico.

Un “pasticcio”, questo, che acuisce la già precaria stabilità della professione. Un progetto non sufficientemente elaborato per garantire un reale valore aggiunto al sistema sanitario e alla collaborazione tra professionisti. Inoltre è stato evidenziato come il ruolo dell’assistente infermiere, così strutturato, rischi di aumentare le divisioni tra professionisti e l’aumento di contenziosi sanitari invece di favorire una maggiore coesione.

Responsabilità

È emerso la suddivisione delle rispettive responsabilità tra infermiere e assistente infermiere, un altro punto cruciale: una formazione che non prevede lo studio delle patologie e della farmacologia potrebbe esporre al rischio di un aumento di errori nella terapia, in termini di riconoscimento dei presupposti clinici che determinano la valutazione di una opportuna somministrazione di un farmaco prescritto, l’intercettazione di prescrizioni errate e il riconoscimento di eventuali eventi avversi.

L’importanza del Registro nazionale oss

Un altro punto chiave del dibattito è stata la necessità di consolidare il Registro nazionale oss, attraverso un Collegio degli oss promosso dal Migep, come strumento di tutela per la categoria. Il collegio rappresenta un mezzo fondamentale per proteggere gli oss dalle pressioni esercitate dagli Ordini Professionali, che spingono verso figure ibride da poter “gestire”. Il Collegio degli oss potrebbe inoltre costituire un passo decisivo verso il riconoscimento formale e la regolamentazione della professione, aumentando il peso specifico della categoria nelle decisioni che riguardano il suo futuro.

Conclusioni

Il forum del 27 novembre ha segnato un momento storico per gli oss. La categoria ha direttamente messo in rilievo il proprio ruolo, dimostrando la propria forza e coesione. È chiaro che il futuro della professione passa attraverso una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e la capacità di organizzarsi per portare avanti istanze condivise.

L’oss comincia a essere pronto per essere protagonista del cambiamento, ma per farlo è necessario continuare a sostenere realtà come il Migep e gli Stati Generali Oss, che hanno dimostrato di essere strumenti concreti per dare voce e dignità alla professione.

Occasioni importantissime sono state la conferenza stampa alla camera, la convocazione all’audizione alla camera insieme alle professioni sanitarie sul riordino delle professioni sanitarie dove gli oss hanno espresso le proprie criticità, ponendo riflessioni e richieste ben chiare con forza e decisione, portando la XII Commissione Affari sociali a “trovare le giuste risoluzioni per porre gli opportuni cambiamenti che serviranno a dare  riconoscimento alle istanze degli operatori socio sanitari”.

L’unità della categoria sarà la chiave per affrontare le sfide future, valorizzare il proprio ruolo e costruire una sanità più equa e sostenibile e affinché lo Stato italiano riconosca finalmente un collegio per gli oss.

Redazione Nurse Times

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