Un grave episodio di cronaca ha colpito la città di Torino questa mattina. Un medico e un infermiere dell’Asl To1 sono stati accoltellati in un appartamento mentre visitavano un paziente psichiatrico: dovevano valutare se disporre o meno un Tso, il trattamento sanitario obbligatorio che prevede il ricovero forzato in un reparto di Psichiatria d’ospedale.
L’uomo, 44 anni – che era in casa con padre e madre – ha preso un coltello dalla cucina appena ha sentito la psichiatra e l’infermiere arrivare. Si è avventato contro la dottoressa, ma l’infermiere ha cercato di fermarlo, restando ferito più gravemente: la lama gli avrebbe reciso un’arteria. Ferita in modo meno grave alla testa la psichiatra.
“Un epilogo del genere era inimmaginabile”. Così Antonio Macrì e Vilma Xocco, rispettivamente direttore del centro e del dipartimento di salute mentale dell’Asl To1, definiscono l’aggressione di Antonino Cassotta ai danni di una psichiatra e due infermieri.
L’uomo, 44 anni, era in cura dal 2007, quando gli era stato praticato un Tso. “Da allora, però, non aveva dato – dicono – alcun segno di pericolosità”.
Sta meglio, intanto, l’infermiere di 42 anni operato per suturare la coltellata che lo ha raggiunto al pericardio del ventricolo sinistro. A intervenire all’ospedale Molinette è stato il cardiochirurgo Elio Di Rosa assieme ai colleghi Paolo Lausi e William Torre. “L’intervento – dice il direttore generale dell’Asl To1, Giovanni Maria Soro, che è andato a trovarlo in ospedale – è perfettamente riuscito e il paziente, sia pure in terapia intensiva e in prognosi riservata, è sveglio e cosciente e se la caverà”. E’ stata invece dimessa con una prognosi di 12 giorni la psichiatra di 57 anni rimasta ferita in modo superficiale dalle coltellate. “L’ha salvata il giubbotto spesso che indossava”, precisa Soro.
Un episodio che lascia tutti sgomenti e che poteva avere epiloghi ancora più drammatici. Richiamiamo tutti al senso di responsabilità affinchè vengano assicurati tutti i canoni di sicurezza per gli operatori sanitari, volti a scongiurare episodi simili.
Redazione NurseTimes
Fonte: www.repubblica.it
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