La normativa europea in materia di Igiene e sicurezza alimentare si pronuncia in maniera abbastanza dettagliata in merito al mantenimento degli alimenti.
Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte al cibo per conservarlo, presentarlo meglio cambiando colore, gusto ecc. Gli additivi alimentari, a seconda della funzione svolta, sono suddivisi in categorie, a cui è associato un codice E (Europa), seguito da tre o quattro cifre.
I Coloranti (con codice da E100 ad E199) – colorano il prodotto o la sola superficie di questo. Lo scopo principale e’ quello di rendere il prodotto più invitante. La maggior parte di essi è di origine sintetica.
I Conservanti (con codice da E200 ad E299) sono sostanze che prevengono la proliferazione microbica, rallentando o impedendo il deterioramento dell’alimento. Il loro impiego potrebbe essere diminuito o eliminato ricorrendo a sistemi di conservazione quali zucchero, sale da cucina, alcol etilico, olio, aceto, selezionando prodotti migliori ed aumentando l’igiene nei processi produttivi.
Gli Antiossidanti (con codice da E300 ad E322) sono sostanze utilizzate per prevenire/rallentare il deterioramento degli alimenti, causato dal contatto con l’ossigeno presente nell’aria (processo di ossidazione).
I Correttori di acidità (con codice da E325 ad E385) modificano o controllano l’acidità o l’alcalinità di un prodotto alimentare.
Gli Addensanti, emulsionanti e stabilizzanti (con codice da E400 ad E495) legano i componenti del cibo che altrimenti tenderebbero a separarsi.
Gli Aromatizzanti non hanno un nome in codice. Conferiscono particolari odori e sapori al prodotto. La legge italiana prevede che siano indicati sull’etichetta in modo generico come aromi, sia gli aromi di origine naturale che di origine sintetica.
E’ sempre molto accesa la diatriba sui cibi scaduti e sui termini da rispettare. Quando è possibile mangiarli e quando no? A fare la differenza è sempre la dicitura riportata sulla confezione: data di scadenza, da consumarsi entro, da consumarsi preferibilmente entro.
Dan Cluderay, proprietario del sito Web Approved Food che vende a prezzi decisamente più bassi cibi che hanno superato la data di scadenza, ha stilato una lista di cibi scaduti che si possono mangiare (fonte The Independent). Certamente la lista è da prendere con molta cautela perché a fare la differenza, in molti casi, è anche il metodo di conservazione. Insomma bisogna sempre adoperare una certa attenzione quando si parla di alimenti scaduti.
Fatta la panoramica sui prodotti e le tipologie di materie utilizzate per serbare un prodotto alimentare di seguito si elenca un insieme di generi alimentari che, con le dovute accortezze, potrebbero essere consumati addirittura dopo la loro scadenza.
Le Patatine, ad esempio, grazie al sale che contengono, si possono consumare anche oltre la data di scadenza.
Così come la Cioccolata: in questo caso ad allungarne la conservazione è lo zucchero in essa contenuto. Ovviamente, anche in questo caso, bisogna fare attenzione: a volte la cioccolata cambia colore e questo è un campanello importante da non sottovalutare.
Il Ketchup se conservato nel modo corretto, può essere consumato fino a un anno dopo la data di scadenza segnata sulla confezione. Bisogna evitare che prenda aria o che sia oggetto di sbalzi di temperatura troppo marcati. In questo caso il metodo di conservazione è davvero molto importante.
Il Formaggio a pasta dura o stagionato se anche appare della muffa sulla superficie non preoccupatevi: questo tipo di formaggio può essere consumato tranquillamente, basterà togliere lo strato di muffa e la qualità rimarrà intatta.
Il Latte, può essere consumato. Ovviamente occorre fare attenzione all’odore, quello non mente: ma se quello è buono, ecco che anche il latte è tra i cibi scaduti che si possono consumare senza problemi.
Eccellente esperimento per le uova da consumare dopo la data di scadenza; per capire se le uova scadute si possono mangiare, basta un piccolo esperimento: mettetele in un recipiente pieno di acqua, se galleggiano sono da buttare altrimenti sono ancora buone per essere cucinate.
Il Pane non ha una data di scadenza ben precisa, ma anche se vecchio può essere utilizzato. Fate attenzione a che non sia formata la muffa, nel caso togliete la prima fetta. Il Riso scaduto è tra gli alimenti che comunque si possono consumare oltre la scadenza.
Un aneddoto legislativo a proposito.
La Suprema Corte ha assolto gli imputati poiché la norma loro contestata (Art. 5 lett. b della legge 283/62:“È vietato impiegare nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere o somministrare come mercede ai propri dipendenti, o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari:… b) in cattivo stato di conservazione”), si riferisce ai casi in cui le sostanze alimentari sono conservate male, cioè preparate o messe in vendita senza l’osservanza delle prescrizioni dettate a garanzia della loro buona conservazione sotto il profilo igienico-sanitario e che mirano a prevenire la loro precoce alterazione e la data di scadenza non attiene per nulla con le modalità della loro conservazione. Quindi, la mera detenzione e vendita di prodotti alimentari confezionati che abbiano superato il loro Termine Minimo di Conservazione (“da consumarsi preferibilmente entro il …”) o la loro data di scadenza (“da consumarsi entro il…”) non integra, di per sé, alcuna ipotesi di reato. Ricorre, peraltro, nel caso di superamento della data di scadenza, l’illecito amministrativo previsto dal d.to leg.vo 109/92, art. 10 bis.
Ruggiero CALABRESE
Michele CALABRESE
Sitografia e Bibliografia:
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