Il sistema sanitario tedesco è un sistema molto efficiente che produce grandi quantità di servizi con livelli di spesa contenuti da parte dei pazienti. Le origini di tale sistema vanno ricercate nella seconda metà delll’800 e nella Real Politik di Otto Von Bismarck. Già dal 1883 si rivela uno dei sistemi di welfare più progrediti dell’epoca con l’istituzione di assicurazioni sul lavoro e di un sistema pensionistico nel 1889.
Tale modello però è costoso (nonostante faccia scuola in ambito europeo) dopo gli USA – nella graduatoria OCSE riguardo alla percentuale di PIL destinato alla sanità (anno 2012) compaiono tutti paesi appartenenti al modello Bismarck, con la Germania al 5° posto con l’11,3%. Mentre i paesi con finanziamento basato sulla fiscalità generale (modello Beveridge), dai paesi scandinavi alla Gran Bretagna, all’Italia, registrano mediamente due punti percentuali di PIL in meno.
Lo stesso dicasi per la spesa sanitaria pro-capite che in Germania nel 2012 è di 4.811 dollari (di cui 3.651$ – 75,9% – spesa sanitaria pubblica). Una spesa molto inferiore a quella USA (8.745$), ma molto superiore alla media OCSE (3.484$), a quella della Gran Bretagna (3.289$) e dell’Italia (3.209$ ).
Con l’avvento della crisi economica però si è registrato un rallentamento della crescita annuale della spesa sanitaria che dal +4% del 2008 è passata a un po’ meno del +1% (vedi Figura 2), mentre altri paesi dell’Europa meridionale hanno subito una netta riduzione delle risorse disponibili in termini reali: Spagna -2%, Italia -3%, Portogallo -6%, Grecia -10%.
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