Un giorno perfetto.
Qual’è un giorno perfetto per un infermiere?
Vi dico il mio. Ero in servizio, sulla mia vettura aziendale, tra le colline del mio territorio. Se avessi avuto un’ autoradio la musica sarebbe stata a palla su un pezzo dei Nirvana.
Se avessi avuto vent’anni avrei pensato che fare la scenografa teatrale sarebbe stata una follia vista la mia felicità a fare l’infermiera a cinquanta.
Canticchio, canto come se fossi un’ autoradio.
Sono in perfetto orario per la mia prestazione, ho belle scarpe antinfortunistiche, una divisa linda e un paziente che mi attende. Sono fortunata, sono l’infermiera e non il paziente.
Sono fortunata, amo questo lavoro.
Sono troppo fortunata e riconoscerlo è come un cazzotto sul muso, improvvisamente.
Che ci faccio qui? Sono perfettamente aderente a questa professione che credo di conoscere alla perfezione.
Sono impregnata di saper fare saper essere, sono forte della mia esperienza, sono Io. Sono nessuno.
Quando il picco di stima mi abbraccia come un amante appassionato io lo scanso. Non mi piaccio. Facile fare l’infermiera figa nella propria comfort zone. Scendo dal piedistallo. La terra ora è bassa e nuda. E io tolgo questa divisa.
Ricomincio dalle mie paure e dalle mie nuove energie. Non voglio bandiere, non voglio contratti. Ho solo la mia testa e il mio cuore.
Il mestiere mi chiama ogni tanto, mi trascina via dalle mie certezze, mi rimette in gioco.
Auguro ad ognuno di voi di cambiare ogni qual volta vi sentirete arrivati.
Buon 12 maggio 2016
Laura Binello
La Redazione di Nurse Times ringrazia Laura Binello per le emozioni che riesce a trasmetterci semplicemente raccontando la sua passione per la nostra amata professione!!
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