Villa Ragionieri. Il punto di pazienti e dipendenti “Si sta sprecando un patrimonio di professionalità”. Incontro al Collegio Ipasvi di Firenze per tracciare un quadro della situazione
Firenze, 18 giugno 2016 – “Nessuna attenzione alle professionalità di Villa Ragionieri, nè alle necessità di cura e d’informazione dei pazienti”. Questi due dei punti più gravi della vicenda relativa alla clinica di Sesto Fiorentino specializzata nel trattamento di pazienti oncologici, il cui patrimonio rischia di andare disperso con la chiusura.
Proprio per parlare della situazione di Villa Ragionieri si è tenuto un momento di confronto nella sede del Collegio Ipasvi di Firenze, ente di diritto pubblico che tutela i cittadini e i professionisti (infermieri, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia). Presenti all’incontro i rappresentanti degli infermieri di Villa Ragionieri, alcuni pazienti e Nursind, sindacato autonomo degli infermieri. Per il Collegio Ipasvi di Firenze, che ospitava l’incontro, c’erano il presidente Danilo Massai e i consiglieri Abukar Aweis Mohamed, Luca Bartalesi, Leonardo Martelli, Roberto Romano.
“Come collegio – ha detto il presidente del Collegio Ipasvi di Firenze Danilo Massai – lamentiamo scarsa attenzione da parte degli interlocutori che stanno decidendo le sorti della struttura: non siamo stati né informati dei vari sviluppi né chiamati per dare vita a un coordinamento che sarebbe invece necessario. L’obiettivo di oggi è duplice e punta a mettere in primo piano la tutela della professione, sulla quale, come collegio, siamo chiamati a vigilare, e quella dei cittadini, verificando che sia garantita loro un’adeguata qualità assistenziale”.
“Tutto è successo a nostra insaputa – ha detto il dirigente sanitario del Centro oncologico fiorentino Marcella Gostinelli – con modalità che fanno sembrare la sanità privata quasi un peso per il Sistema Sanitario Regionale. Invece offre grandi opportunità: Villa Ragionieri ha vinto un importante premio qualità della Regione Toscana per l’accoglienza dei pazienti e ha siglato nel 2011 un Patto di ospitalità con il sindaco di Sesto Fiorentino per mettere al centro il malato. Proprio il malato invece è stato “il grande escluso” nella vicenda della struttura: i pazienti non sono stati interpellati e si sono trovati “smistati” altrove a loro insaputa. Per i professionisti invece la Regione ha usato la carta del ricollocamento che però non garantisce la valorizzazione dell’esperienza e delle competenze acquisite in una struttura che, per alcune caratteristiche, come l’assistenza H24, non ha eguali in Italia”.
“Noi pazienti abbiamo cercato di voltare pagina – ha detto Monica Cantagalli, paziente oncologico e fisioterapista a Villa Ragionieri – perché è una storia che ci fa male. I primi di aprile la dottoressa che ci seguiva ci ha comunicato che la struttura avrebbe chiuso e che i pazienti sarebbero stati trasferiti a Ponte a Niccheri: non abbiamo ricevuto altre comunicazioni e non ci è stata offerta una scelta. È venuto meno il nostro diritto di essere informati e scegliere. Abbiamo chiesto e ottenuto un audit alla Commissione Sanità della Regione, ma anche in questo caso abbiamo dovuto fare tutto da soli”.
“Villa Ragionieri è sinonimo di tecnologia all’avanguardia e professionalità incredibili – ha detto Cosimo Bernicchi, responsabile del Nursind per la sanità privata –. La Regione prima cerca di incentivare il settore privato e poi permette la chiusura di un’eccellenza come quella di Sesto Fiorentino? Dov’è la logica? Se per i lavoratori l’unica strada sarà quella del ricollocamento mi auguro almeno che si faccia senza seguire i canoni del Jobs Act”.
“Oltre allo stress per la mancanza di modelli organizzativi e l’aumento dei carichi di lavoro – ha detto Abukar Aweis Mohamed – gli infermieri delle strutture private non hanno spesso certezze su quello che si prospetta loro. Nel caso di Villa Ragionieri, chiediamo che possano tornare a fare il proprio lavoro e che sia tenuto conto delle loro professionalità”.
“Credo sia necessaria un’indagine della Regione che al di là delle problematiche economiche e politiche faccia luce su qual è stato l’impatto sui pazienti – ha detto Roberto Romano, consigliere di Ipasvi Firenze –. Resta il fatto che è assurdo chiudere un centro di eccellenza nazionale e ricollocare gli operatori rappresenta comunque un ripiego. Dal punto di vista dell’utilità per i cittadini abbiamo perso una risorsa enorme”.
“L’ultima comunicazione afferma che entro il 29 luglio saremo “spacchettati” e ricollocati in altre strutture convenzionate – dicono i dipendenti di Villa Ragionieri –. Ma l’idea non tiene in considerazione la professionalità e le singole competenze che in questo modo, oltre a non essere valorizzate, non vengono neppure sfruttate al meglio. In sei anni abbiamo lavorato bene, praticando terapie differenziate e specializzate per ogni paziente, ma tutta questa esperienza rischia di essere totalmente vanificata”.
Redazione NurseTimes
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