È accaduto di nuovo: una ‘infermiera’ sbandierata ai 4 venti su una testata giornalistica piuttosto importante. Stavolta, per fortuna, non si tratta di un fatto di cronaca nera o di un episodio grave in grado di ledere la categoria degli infermieri, ma… c’è un problema: ancora una volta, non si tratta di un’infermiera. Per quale motivo è così facile, per i media, confondere la nostra figura professionale con chiunque (eccetto i medici) si aggiri per ospedali, cliniche, ambulatori e studi dentistici?
Ero lì che sfogliavo un noto quotidiano online, stamattina. Quando all’improvviso le mie pupille si sono perse nella foto di un articolo intitolato: “Teresa, l’infermiera che sogna Miss Italia: ‘Così ho vinto la timidezza’”. L’immagine ritraeva una bellissima ragazza, Teresa Taurisano, di Biella, appena incoronata Miss Cinema Piemonte e Valle d’Aosta. La giovane, di 24 anni, sarà a Jesolo il 29 agosto con altre 99 ragazze per partecipare alle selezioni di Miss Italia ed avere così la speranza di arrivare alla finalissima del 10 settembre.
Cosa c’è di strano? Nulla, a parte il titolo del suddetto articolo. Per quale motivo la ragazza viene presentata come un’infermiera se infermiera non è? Per carità, nessun collega si scandalizzerebbe (forse) per una professionista dell’assistenza che sceglie di partecipare ad una selezione di quel tipo; e la mia polemica, infatti, non è su questo. Ma sul fatto che la bella Teresa, ahimè, infermiera non lo è e non lo è mai stata.
Sullo stesso giornale sono riportati dei virgolettati della giovane che dichiara: “Dopo essermi diplomata all’istituto tecnico industriale, ho frequentato la facoltà d’Infermieristica per un anno e poi ho iniziato a lavorare a Torino come assistente di poltrona in uno studio dentistico. A settembre farò il test d’ingresso per il corso di igienista dentale. La sera invece lavoro come cameriera: a Torino da Zucca, a Biella invece al Galileo”…”La domenica lavoro come hostess allo Juventus Stadium ed inoltre sono testimonial ufficiale dei bikini ‘Elichi’, un brand di costumi da bagno hand made di una giovane stilista”.
Bene. Questa ragazza piemontese è quindi assistente alla poltrona, cameriera, hostess, testimonial e vuole fare l’igienista dentale. Però ha frequentato un anno di infermieristica dopo la maturità. Avrà mai dato un esame? Sarà mai entrata in ospedale come tirocinante? Avrà interrotto il percorso di studi in quanto si era resa conto che quella non era la sua strada? Non importa: per i media, ciò basta a fare di lei un’infermiera da sbattere come tale in prima pagina.
E io, che da infermiere non voglio rassegnarmi a tutta questa perpetua disinformazione…Continuo, forse stoltamente, ma di sicuro romanticamente, a domandarmi curioso:
PERCHÉ?!
Forse semplicemente per il fatto che la parola “Infermiere” è più breve della dicitura “assistente alla poltrona”? O perché è più facile scrivere un’attraente baggianata, piuttosto che fare la fatica di andare ad informarsi per poter così informare correttamente i cittadini? Oppure è perché…la nostra è una categoria troppo ‘silenziosa’, frastagliata, poco avvezza alla scrittura e che non sa mai come fare blocco per farsi rispettare? Ai posteri l’ardua sentenza.
Ad ogni modo suggeriamo ai cittadini in generale, ai professionisti dell’informazione in particolare di informarsi bene prima di parlare di infermiere. E’ presente sul portale della FNC Ipasvi (VEDI) una sezione dove è possibile verificare l’iscrizione all’albo di un professionista IP.AS.VI.
I dati pubblicati, ai sensi dell’art.3 del DPR 7 agosto 2012 n. 137, sono gestiti ed aggiornati dai titolari degli stessi, ovvero i singoli Collegi provinciali che hanno competenza legislativa circa la tenuta, l’aggiornamento degli Albi, e le iscrizioni/cancellazioni. (DLCPS 233/46 e DPR 221/50). A loro è quindi demandata la competenza a rilasciare apposite certificazioni.
Fonte dell’articolo su Miss Italia-Infermiera: La Stampa
Immagini di Teresa Taurisano: Facebook
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