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Il decalogo di Repubblica e la risposta della presidente Mangiacavalli

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Vaccinazione in farmacia, partnership infermieri - farmacisti
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Anche la FNC Ipasvi con una nota datata 22 settembre, firmata dalla presidente dott.ssa Barbara Mangiacavalli e indirizzata al direttore di Repubblica. dott. Mario Calabrese, esprime perplessità sullo schema pubblicato da Repubblica circa i 10 punti che farebbero ritornare indietro gli infermieri di ben 17 anni

Un vero e proprio attacco all’immagine degli infermieri, indignando l’intera comunità infermieristica

“Nell’articolo pubblicato nel suo quotidiano il 20 settembre scorso nell’inserto salute e apparso un box di funzioni attribuite agli infermieri che però non fanno parte della nostra professione come caratteristica della sua rilevanza, ma sono compiti che configurano un mansionario ormai obsoleto perché abbandonato già con la legge n. 42 del 99.

Lo schema in 10 punti apparso sul suo giornale così vanificato l’effetto positivo che avrebbe probabilmente potuto avere l’articolo, indignando gran parte della categoria e questa federazione che la rappresenta.

Siamo certi che le esigenze di schematicità e brevità legati a un quotidiano, come quello da lì diretto, non avessero intenzione di penalizzare una professione di cui sono parte integrante circa 450.000 professionisti che a vario titolo operano nelle strutture pubbliche, ma anche sul territorio fino al domicilio dei pazienti per far fronte a loro bisogni assistenziali.

Tuttavia l’effetto è stato questo. Da sempre gli infermieri sono indispensabili al servizio sanitario e ai pazienti non per le specifiche mansioni indicate e, da circa 17 anni, abbandonate, ma per quelle specificità già indicato nel nostro codice di antologico fin dal 2000 nuove che anche l’Europa ha codificato è accentuato in una direttiva del 2013, recepita dall’Italia all’inizio di quest’anno.
In sintesi, l’infermiere è responsabile dell’assistenza generale e ha competenza a:

  1. Individuare autonomamente le cure infermieristiche necessarie utilizzando le conoscenze teoriche e cliniche attuali nonché di pianificare, organizzare, prestare le cure infermieristiche nel trattamento dei pazienti, sulla base delle conoscenze e delle abilità acquisite, in un’ottica di miglioramento della pratica professionale;
  2. Lavorare efficacemente con altri operatori del settore sanitario, anche per quanto concerne la partecipazione alla formazione pratica del personale sanitario sulla base delle conoscenze e delle vita acquisite;
  3. Orientare individui, famiglie e gruppi verso stili di vita sani e l’autoterapia, sulla base delle conoscenze e delle abilità acquisite;
  4. Avviare autonomamente misure immediate per il mantenimento in vita e di intervenire in situazioni di crisi e catastrofi;
  5. Fornire autonomamente consigli, indicazioni e supporta le persone bisognose di cure e alle loro figure di appoggio;
  6. garantire autonomamente la qualità delle cure infermieristiche e di valutarle;
  7. Comunicare in modo esaustivo e professionale e di cooperare con gli esponenti di altre professioni del settore sanitario;
  8. Analizzare la qualità dell’assistenza in un’ottica di miglioramento della propria pratica professionale come infermiere responsabile dell’assistenza generale.

Si tratta peraltro di funzioni che lo stesso articolo in qualche modo riconosce la nostra professione, citando anche studi internazionali che ebbene rendono l’idea della necessità e dell’indispensabilità dell’infermieri nel assistenza”.

In attesa di poter leggere su Repubblica una rettifica su quanto ‘erroneamente’ riportato, (semmai arriverà) riteniamo piuttosto grave uno scivolone del genere per una testata giornalistica così blasonata, un incidente che mina profondamente l’immagine (già compromessa) dell’infermiere…servirebbero diverse campagne di promozione riparatorie per recuperare la fiducia degli stessi infermieri verso il giornale incriminato!

Giuseppe Papagni

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