Christian Manzi, infermiere, ieri sera ha effettuato coi suoi “ragazzi del 118” un blitz a “Tu si que vales” (Canale 5). Il motivo? Presentare a tutti l’attività dei soccorritori. Una ventata di positività e di allegria, in un periodo dove si parla di chi aiuta solo in riferimento a presunti casi di malasanità.
Dopo l’inno del 118 (un vero tormentone!), le iniziative promosse per insegnare le manovre salva-vita ai bambini (VEDI), la formazione sanitaria in discoteca (VEDI) e l’applicazione per smartphone ‘CSE-Salvami’ (VEDI), Christian Manzi, infermiere e fondatore del Comitato Scientifico d’Emergenza CSE Formazione, è tornato a far parlare di sé: ieri sera, con tanto di ambulanza, defibrillatore, monitor e barelle, ha fatto incursione a “Tu si que vales” (Canale 5) coi suoi “ragazzi del 118”, per sensibilizzare tutti nei confronti della loro fondamentale attività: “a sirene spiegate, noi, corriamo ad aiutare chi improvvisamente accusa un malore” (come recita l’inno composto ed inciso dall’infermiere).
Dopo lo stupore iniziale dei giudici, attoniti di fronte all’arrivo del mezzo di soccorso, è seguita un’atmosfera di curiosità e allegria, sulle note del tormentone che racconta le giornate di chi ha scelto, per lavoro e non, di aiutare gli altri in situazioni di urgenza/emergenza.
“Una bella pubblicità progresso, penso che questo sia arrivato nelle case degli italiani”, ha esordito Gerry Scotti, visibilmente emozionato, alla fine della performance dei soccorritori.
E a seguire, Maria De Filippi: “Il paziente il primo rapporto ce l’ha con voi. Il primo impatto è con voi, sia per il paziente che per i parenti del paziente… quindi conta molto, oltre alla preparazione professionale, anche la carica umana che avete… per me vale assolutamente quello che fate”.
“Io ci tengo a dire che grazie a degli angeli arancioni come voi posso dire che mio figlio è ancora in vita oggi. Prima ancora dei medici siete arrivati voi… per cui siete straordinari. E questo messaggio per me vale più di tutto. Complimenti, bravi”, ha asserito Rudy Zerbi, prima di essere assalito da un groppo in gola.
“A me è piaciuto molto lo spirito che ci mettete, che è una cosa incredibile”, ha aggiunto Teo Mammuccari.
E poi Gerry ci ha tenuto a evidenziare: “Quello è un settore che ha bisogno di una bella ventata di positività… perché poi le notizie che si leggono sui giornali o al telegiornale portano sempre a sottolineare quei casi di malasanità, di mal-soccorso, di malfunzionamento. E invece poi ci sono tante belle realtà che funzionano e grazie a Dio ci aiutano tutti i giorni”.
Così Christian, infermiere del 118, commosso, ha concluso questa sua sortita su Canale 5 con un solare ed emblematico: “Noi amiamo il nostro lavoro… veramente. Grazie”.
Nel pomeriggio di oggi, ha anche ringraziato sul suo sito le tante persone che gli stanno inviando continui attestati di stima e affetto, spiegando un po’ più al dettaglio il perché di questa sua apparizione nel programma targato Mediaset:
“La formazione non ha schemi, non ha linguaggi e non si pone limiti: questo è ciò che abbiamo sempre pensato, e siamo fieri di averlo trasmesso a tutti coloro che, da ieri sera, ci stanno inviando il proprio supporto con una pacca sulla spalla, un sorriso, ed in tanti altri modi.
Nella serata di ieri, sugli schermi di Canale 5, abbiamo avuto l’opportunità di metterci in gioco sul palco di ‘Tu si que vales’: un gioco appunto, che come tanti altri giochi ha dei risvolti che spaziano al di fuori del divertimento.
Nessuna pretesa, nessuna ‘lezioncina’, niente di tutto questo: semplicemente, siamo fieri di vestire ‘l’arancione’ e fieri di rappresentare, speriamo nel miglior modo possibile, un qualcosa che non è solamente una divisa, ma è un modo di vivere: quello dei ragazzi del 118″.
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