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Firenze, X° Congresso Nazionale del CIVES (fatti & misfatti di Silvestro & Co.)

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Si è tenuto a Firenze nei giorni 28 e 29 ottobre c.a. il decimo congresso del CIVES (associazione di volontariato a valenza nazionale, nata su incipit della FNC Collegi IPASVI), statutariamente impegnatata in ambito di protezione civile ed emergenza sanitaria di massa in Italia e all’estero.

La “mission” del CIVES si concretizza attraverso l’impegno di infermieri associati, competenti e specializzati, in attività sanitarie di emergenza efficaci alle popolazioni vittime di disastri e calamità naturali.

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Il X Congresso è stato realizzato a Firenze per “non dimenticare” l’immane tragedia che colpì la città  il 4 novembre 1966.

Il CIVES si avvale di un sistema all’avanguadia, articolato e complesso denominato S.a.r.i. (Sistema Avanzato Risposta Infermieristica), capace di integrare strutture e risorse umane in un unicum strategico per il soccorso alle popolazioni colpite da maxi-emergenze, catastrofi e calamità naturali in Italia e all’estero.

Il S.a.r.i. nasce dell’esperienza del Cives impegnata  per il terremoto in Abruzzo e  si compone dell’M.C.I. (Modulo di Coordinamento Infermieristico), una auto infermieristica di primo intervento, e del  M.I.A. (Modulo Infermieristico Avanzato), una struttura da campo destinata a trattare gli interventi sanitari, divisa in compartimenti per soddisfare qualunque tipo d’intervento sanitario assistenziale.

L’evoluzione del S.a.r.i. è una unità essenziale all’interno della Struttura Sanitaria Campale, il P.A.S.S. (Posti di assistenza socio sanitaria, prevista da una direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 2013) per le prestazioni sanitarie post fase acuta a garanzia  della continuità assistenziale della popolazione.

Grazie anche al P.a.s.s. la professionalità infermieristica riveste un ruolo fondamentale nella struttura della Protezione Civile.

Tali strutture, che si posizionano tempisticamente in una fase post emergenziale, integrano o sostituiscono le strutture/servizi venuti a mancare temporaneamente, prevedendo al loro interno professionisti del luogo, volontari e specialisti integrati secondo la logica del più rapido ripristino delle attività.

Il  ricco programma scientifico del Congresso ha esaltato  le competenze e l’impegno dei volontari del Cives capaci di esprimere sinergie  funzionali e collaborazioni importanti tra istituzioni e volontariato.

Le relazioni congressuali  sono state seguite con grande partecipazione dai convenuti  che hanno vissuto anche momenti di commozione per la commemorazione in onore  dell’impegno profuso da Giovanni Senes (Presidente del nucleo Cives di Firenze deceduto lo scorso 25 aprile).

Purtroppo, per dovere di cronaca, si è costretti a riportare fatti (misfatti) che si pensava non dovessero accadere in una Associazione che ha nel suo DNA statutario la tutela di valori nobili che si nutrono dei più ampi respiri solidaristici.

Si racconta di un Congresso vissuto con forti tensioni tra gli associati aspiranti alle cariche statutarie di vertice, oggetto di un momento elettivo a latere del Congresso,  determinate dalla circostanza delle dimissione forzate degli attuali vertici in conseguenza di aspri conflitti sorti nell’adesione al programma d’intervento per il terremoto del centro Italia, con il Dipartimento di Protezione Civile.

La nostra inchiesta arriva unicamente a beneficio della chiarezza e trasparenza e di una corretta informazione per rilanciare più forte di prima un’associazione che merita rispetto e considerazione, su cui tantissimi infermieri credono che dedicando volontariamente il proprio tempo.

Abbiamo raccolto numerose testimonianze e riportiamo all’attenzione dei lettori i fatti che hanno portato alle dimissioni dei componenti del Direttivo nazionale e le circostanze che hanno determinato l’annullamento delle operazioni elettorali per il rinnovo previsto dal congresso nazionale.

Dalle indiscrezioni ricevute, i fatti sembrerebbero riconducibili ad una risposta negativa data al Dipartimento di Protezione Civile, che richiedeva l’utilizzo del P.a.s.s., da parte del Direttore Operativo in quel momento in carica.

Un NO che porta a importanti riflessioni ma che soprattutto ha diviso  il Direttivo Nazionale in carica.

Al Congresso, a contendersi l’elezione del nuovo diirettivo due le liste composte:

La prima: denomminata #estoteparati = noi siamo pronti, (un nome che riporta ad alcune nostre considerazioni, lecite e oggi più che mai confermate, trattate in un nostro precedente articolo dal titolo “#noisiamopronti e IPASVI: cominciata la marcia su Roma?”)

  1. Giuseppe Occhipinti, presidente Cives nucleo di Ragusa,
  2. Guido Amato, presidente Cives nucleo di Napoli,
  3. Maurizio Arena, presidente nucleo Cives di Vibo Valentia,
  4. Elisa De Tullio, presidente nucleo Cives di Pescara,
  5. Gaetano Frisoni, presidente nucleo Cives di Frosinone,
  6. Marco Ricci, presidente nucleo Cives di Campobasso/Isernia,
  7. Lorenzo Stagnaro, presidente nucleo Cives di Genova.

La seconda formata da:

  1. Maurizio Fiorda, presidente del nucleo Cives di Roma,
  2. Marfella Francesca, presidente del nucleo Cives di Livorno,
  3. Elvira Granata, presidente nucleo cives di Cosenza,
  4. Carlo Riefoli, presidente del nucleo cives di Brescia,
  5. Gabriele Ballerini, presidente del nucleo cives di Firenze,
  6. Nuccio Messina, presidente del nucleo cives di Catania,
  7. Fabio Cellini, presidente del nucleo cives di Chieti.

Il racconto dei presenti sul momento elettivo ci lascia perplessi sugli accadimenti e ci inducono ad esprimere riserve sulle “pretese” elettive avanzate che stridono con i valori statutari  dell’associazione.

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Al termine della prima giornata congressuale la Presidente della FNC Ipasvi, Mangiacavalli (presidente del Comitato di Garanzia del Cives) ha comunicato, non senza contestazioni, ai  partecipanti che l’assemblea elettiva prevista per il giorno successivo non poteva tenersi per decisione di maggioranza del Comitato di Garanzia, (organo di controllo dell’associazione).

La decisione assunta dal comitato di Garanzia  ha trasformato Il confronto tra “amici”, che ha sempre caratterizzato questo gruppo di professionisti, in uno scontro tra “fazioni”.

Una delle due, in particolare quella riconducibile all’area #estoteparati, è parsa molto insistente, forse troppo, nel voler portare comunque al voto l’assemblea.

Insistenza che  probabilmente consegue alla certezza del gruppo di un portafoglio titoli capace di ottenere il risutato di “conquista” delle agognate poltrone.

Alcuni testimoni raccontano di scontri verbali tra le parti, con un’azione individuale della “senatrice ultrà” (fuori dall’Assemblea) sponsor della lista “Noi siamo pronti”, portata contro il suo “pupillo” compagno di C.C. ritenuto, a suo dire, responsabile del risultato a cui il Comitato di Garanzia era giunto.

Anche il CIVES,  uno strumento da “governare” per la senatrice?

Che tristezza.

Redazione NurseTimes

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