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Renzi sul referendum: “Volete dare i soldi agli infermieri o ai politici?”

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Per il referendum i sondaggi saranno disattesi, perché i cittadini sono messi di fronte a un bivio: se continuare a dare i soldi a una classe politica che è fra le più costose del mondo o se darli agli infermieri che ho visto ieri all’ospedale di Vaio e ai ricercatori che ho visto all’università (di Parma ndr). Se stare con chi vuole cambiare il Paese votando sì o con chi vuole solo continuare a conservare un potere”.

È con questi concetti tonanti e d’effetto che il premier Matteo Renzi, intervistato dalla Gazzetta di Parma, ha risposto ad una domanda sui sondaggi disattesi per le elezioni americane; rilanciando, di fatto, l’importanza di votare SÌ al Referendum costituzionale del 4 dicembre ed aumentando inevitabilmente i toni dello scontro fra i sostenitori del SÌ e i sostenitori del NO.

Sarebbe più giusto dare i soldi a una categoria come quella infermieristica/medica oppure ai parlamentari che vogliono mantenere lo status quo? Questo, in pratica, è il dubbio che il premier sta provando ad insinuare negli italiani, che tra qualche settimana saranno chiamati alle urne; e, presentata in questo modo, la questione lascia ben pochi margini di dubbio.

Ma… siamo sicuri che sia proprio così? O trattasi, come accade spesso qui in Italia, dell’ennesimo goffo spot elettorale che cerca di sedurre i cuori e la “pancia” di un popolo stanco e provato da una crisi senza fine?

Nei giorni scorsi Renzi ha fatto visita al Pronto Soccorso del nosocomio di Vaio (Fidenza), dove sono stati inaugurati i nuovi locali ristrutturati e ampliati. Queste le sue parole a proposito della sortita presso il dipartimento di emergenza e accettazione emiliano: “Ho voluto  portare il mio abbraccio a chi lavora in questo ospedale, ai malati e a tutti coloro che vivono questa struttura, che è un luogo di dolore ma anche di cura. Possiamo avere le strutture più belle e tecnologiche, ma ciò che conta davvero, ciò che fa la differenza, sono le persone, che sanno prendersi carico dei pazienti, accoglierli e assisterli”.

Belle parole, senza ombra di dubbio. Anche perché quando si parla di abbracci e di umanità sono tutti contenti, sia i pazienti sia gli addetti ai lavori. Poi, quasi in punta di piedi e dopo aver accarezzato i cuori con la sua indiscussa abilità oratoria, il premier Matteo Renzi ha affermato che il Governo ha investito ben due miliardi di euro in più nella sanità: risorse che andranno “Sui vaccini, sui farmaci oncologici e sui farmaci per l’epatite C. Presto ci sarà il rinnovo dei contratti di medici e infermieri, bloccati da 7 anni”.

Tutto assolutamente perfetto, quindi? Il paese sta uscendo, finalmente, a gonfie vele dall’impasse che l’aveva risucchiato? E l’attuale esecutivo è l’indiscusso artefice di questa rinascita tanto decantata quanto (purtroppo) ancora impalpabile tra la gente, di cui presto raccoglieremo i polposi frutti?

Sarà, ma come avviene spesso dalle nostre parti, si sente ancora una volta l’odore rancido dello spot elettorale… già, perché a quanto pare, sia nelle premesse sia nell’intervista alla Gazzetta di Parma, tutto ciò passa attraverso l’approvazione del referendum costituzionale.

Una votazione, quella di dicembre, che racchiuderà molti temi e per cui sarebbe necessario informarsi a dovere prima di recarsi a votare.

In breve: i fautori del SÌ affermano che con la riforma aumenterà la rapidità decisionale e la capacità di intervento politico da parte del Governo, saranno altresì ridotti il numero dei parlamenti e le autonomie regionali.

I fautori del NO dichiarano invece che sì, c’è bisogno di un radicale cambiamento… ma che la riforma “partorita” dal Governo Renzi è fatta male e non raggiungerà gli obiettivi che si è prefissata; si vede quindi necessaria una sua bocciatura per crearne una nuova.

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Come andrà a finire? Ottima domanda…

La Redazione di NurseTimes, così come specificato in un precedente articolo (VEDI), ha deciso di mantenersi imparziale. Ma non può fare a meno di commentare o quanto meno analizzare ciò che viene venduto agli infermieri come assolutamente necessario per assunzioni e adeguamenti contrattuali.

Una cosa è certa: gli italiani sono stanchi di promesse, bugie, spot e “ricatti”, caro Renzi. Attenzione a solleticare categorie importanti, quanto silenziose (per il momento), come la nostra… sull’orlo di una crisi di nervi da tanti, troppi anni!

Alessio Biondino

Fonti: Gazzetta di Parma, Emergency-live.com, Sintesi del contenuto della riforma

Immagini: italianosveglia.com, wikimedia

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