Il primo Forum Mediterraneo in Sanità promosso dall’Ares Puglia, dal titolo “Innovazione e Sostenibilità delle Cure”, (Programma) realizzato nel quartiere espositivo della Fiera del Levante di Bari, ha chiuso i battenti.
Gli argomenti promessi in lettura sulla brochure, cuciti con toni di elevata autoreferenzialità e di buoni propositi, capaci di …rivendicare attenzione…alla capacità della sanità del sud di proporre soluzioni.., nella realtà non hanno soddisfatto le aspettative dei numerosi Infermieri e Assistenti Sanitari partecipanti ospiti con crediti ECM gratuiti.
Molte le contraddizioni cui sono pervenuti, con i loro interventi, i numerosi e “quotati” ospiti dell’iniziativa, sin dalla giornata inaugurale, aperta dal Direttore del Dipartimento Promozione della salute Giancarlo Ruscitti con un breve intervento poi seguito dal “padrone” di casa e della Puglia, Michele Emiliano, nel suo doppio ruolo di Presidente e Assessore alla sanità.
Nel suo lungo e articolato intervento (a volte di difficile comprensione rispetto agli argomenti in programma), Emiliano si è soffermato nel sostenere che l’evento è da considerare …una chiamata generale alla responsabilità …di tutti i stakeholder del sistema sanitario pugliese, chiamati con il metodo della “PARTECIPAZIONE” a migliorare la sanità dal didentro.
Non è una novità, l’idea del Presidente Emiliano di coinvolgere nei processi decisionali che riguardano il sistema delle cure sanitarie tutti. Pur tuttavia la realtà dei processi decisionali attuati da Emiliano, in sanità seguono tutt’altra filosofia. A sostenerlo, in ambito alle scelte che egli opera in ambito sanitario, spesso sono gli stessi partiti che sostengono la sua maggioranza, Cosimo Borraccino, di sinistra italiana ed altri non perdono occasione di farlo rilevare in sede di consiglio regionale.
Lo slogan di Emiliano, ripreso lungo i viali della fiera del levante, “Puglia la casa della partecipazione” riportano in auge un vecchio proverbio “tra il dire e il fare, nella realtà c’è di mezzo il mare”.
A sottolineare e rendere chiaro nei fatti il noto proverbio contestato al presidente Emiliano, il Presidente IPASVI di Bari (Ente patrocinante del Forum), Saverio Andreula nel suo “graffiante” intervento da programma sul Care Management e Infermiere nella sessione plenaria sul tema: “La gestione della cronicità e la presa in carico del paziente: Modelli regionali a confronto”.
Andreula nella sua presentazione (Allegata), ha delineato l’identikit dell’Infermiere care/case management ritenendolo la risorsa/professionalità che sta maggiormente cambiando nei nuovi assetti organizzativi del mondo sanitario, in ottica “PATIENT CENTERED”.
Un professionista, l’INFERMIERE, con ruoli diversificati, inserito in un’organizzazione delle cure non più verticale, ma orizzontale, in grado di raccogliere tutte le migliori soluzioni possibili per soddisfare i bisogni degli assistiti.
Egli, riferendosi ai precedenti interventi, tutti in linea con il suo punto di vista, ha ribadito e rafforzato l’identità professionale dell’Infermiere, impegnato in prima linea con altre professioni sanitarie, in molte regioni d’Italia che hanno attivato un sistema di “Care management infermieristico”.
Il territorio ha affermato Andreula, per i sistemi sanitari evoluti deve diventare il luogo primario di intervento per attuare modalità innovative di integrazione assistenziale finalizzate a rispondere ai bisogni dei pazienti complessi.
Il domicilio, il distretto e le forme organizzative evolute della medicina convenzionata rappresentano, pertanto, gli ambiti privilegiati dove realizzare la presa in carico integrata del paziente e della sua famiglia
Andreula, dopo aver descritto l’identità professionale dell’Infermiere, cambia tono espressivo e rivolgendosi al Dott. Vito Piazzolla (moderatore della sessione di lavoro) contesta platealmente ma concretamente il progetto definito sperimentale “Care Puglia 3.0” presentato dall’Ares in occasione dell’evento, mai partecipato da nessuna componente di rappresentanza professionale infermieristica.
In effetti, la descrizione del progetto Care presentato a due voci; nella prima parte dal D.G. della ASL Foggia Vito Piazzolla (Psicologo) e dalla dott.ssa Lucia Bisceglia (epidemiologa) aveva provocato “rumori” di “dissenso” dalla platea per mano dei tanti Infermieri e Assistenti Sanitari nel rilevare che il progetto 3.0 Care Puglia è sostanzialmente incentrato su investimenti economici remunerativi alla figura del Medico di Medicina Generale che dovrà mettere a disposizione della rete dei servizi nell’ambito del management sanitario per la gestione delle cronicità e della presa in carico del paziente, i propri Infermieri di studio.
Andreula, senza mezzi termini ha contestato il progetto che rappresenta un ennesimo cambio di rotta sulle politiche della salute sul care infermieristico avviato con precedenti sperimentazioni di cui la stessa Regione ha tratto beneficio in termini di riduzioni di costi e di efficienza del servizio reso ai cittadini.
Infatti Andreula con le sue “slides” ha dimostrato inequivocabilmente che il Progetto sperimentale chiamato Care Puglia 3.0. rappresenta, per i contenuti che esprime, un ulteriore passo indietro della Puglia sulla qualità del sistema del “care management” che mortifica ancora una volta gli Infermieri e gli assistenti sanitari su cui i precedenti progetti erano stati definiti (Leonardo – Nardino).
Mentre le altre regioni d’Italia (Delibera G.R. Veneto Care Manager) investono nell’ambito del care management sulla professione infermieristica, la Puglia, si eleva al rango di casa della partecipazione ma anche dei muretti …a secco di proposte funzionali coerenti con le evidenze scientifiche.
Massimo Randolfi
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