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Il contratto analizzato da Bottega (Nursind): “Vi spiego perchè penalizza fortemente gli infermieri”

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Contratto comparto sanità: fino a 15 minuti i tempi di vestizione!
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Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind il sindacato che rappresenta gli infermieri italiani ci svela perchè quello firmato da Cgil, Cisl, Uil e Fsi resta uno dei contratti peggiori che penalizza fortemente gli infermieri, soprattutto i turnisti

Nursind dichiara formalmente lo stato di agitazione al Ministero

“Ritengo indegno e sprezzante l’atteggiamento di chi firma un contratto mentre i lavoratori della sanità sono in sciopero” chiosa Andrea Bottega.
Lo sciopero è stato un successo per la categoria che non si vedeva da decenni. Basta leggere i giornali, oppure i social. Il cambiamento è iniziato!”

Iniziamo con le precisazioni di Andrea Bottega sull’ipotesi di contratto (VEDI) firmato presso la sede dell’Aran il 23 febbraio u.s.

  1. “La parte economica non è mai stata trattata al tavolo, è stata decisa da CGIL CISL e UIL in separata sede. Nessun aumento specifico per le indennità degli infermieri; solo una loro estensione anche agli OSS”.
  2. “…penso che non accetterò più discorsi sul precariato da parte della CGIL CISL e UIL: il nostro contratto ha le stesse condizioni di quanto previsto dai decreti del Jobs act. Ma qualcuno non voleva un referendum contro il Jobs act? Vi informo che anche gli infermieri potranno avere contratti di lavoro non con la Pubblica Amministrazione ma attraverso le agenzie di somministrazione lavoro. Tempo determinato e somministrati minimo al 20% di tutta la dotazione organica (ci sono aziende da 5.000 dipendenti e più, significa 1.000 dipendenti!!!). Poi si può incrementare con la contrattazione. Inoltre il tempo determinato hanno durata massimo 36 mesi. Per i sanitari 48 mesi!!! ma non c’era chi voleva combatter il precariato?”

3. “Nessun infermiere in categoria D avrà un aumento a regime (dopo il 1 aprile 2018, per gli altri comparti dal 1 marzo 2018) di 85 euro. Altra fake news dei confederali bevuta dalla stampa. Basta leggere le tabelle. la Tabella D dell’elemento perequativo è una tantum fino al 31 dicembre e non resta come incremento a regime. Elemosina. Un C3 prende più di un infermiere laureato”.

4. Sarà OBBLIGATORIO FARE LO STRAORDINARIO!

5. “Se lavori di notte non hai diritto alla mensa. Se sei turnista non hai diritto alla mensa o al buono sostitutivo. Dire che questo contratto toglie il pane agli infermieri mi sembra corretto!”

6. “Gli incarichi sono in aggiunta a quello che normalmente si fa. Come si può essere valutati sull’incarico se poi la normale attività (sempre più pesante perché esercitata in situazioni di carenza) ci impedisce il raggiungimento dell’obiettivo dell’incarico?”

7. “Il professionista sanitario specialista (con il master) non vedrà luce finché non ci sarà un accordo su quali master diano accesso all’incarico. IL professionista sanitario esperto deve avere un corso regionale, riconosciuto dalla regione come valido ai fini dell’incarico. Svolge le competenze avanzate che nessuna norma definisce. Ma che esigibilità si potrà mai avere queste figure?”

8. “Mi rimetto a quanto espresso dal dott. Benci in un suo articolo su QS: 
Entrambe le posizioni – specialistiche e esperte/avanzate – presuppongo quell’allargamento implicito del profilo professionale riconosciuto dalla legge 42/99. Il problema sta però nell’individuare tali competenze.

…gli incarichi a termine pongono un ulteriore problema. La valutazione negativa o il mancato rinnovo dell’incarico per i motivi che il contratto specifica fa venire meno anche la rispettiva funzione come per gli incarichi di organizzazione? In termini esemplificativi: un infermiere specialista di area critica o un fisioterapista con un master in posturologia, una volta perso l’incarico per i più svariati motivi, non devono più mettere in atto, nel proprio esercizio professionale, le attività aggiuntive al profilo oppure no?

Il pasticcio è evidente. La regolamentazione introdotta ha forti elementi di illogicità e complessità insuscettibili di essere risolti a livello di contrattazione aziendale e, meno che mai, nei tavoli concertativi previsti.
Gli incarichi professionali sono destinati, se così regolamentati, a un insuccesso annunciato anche per modalità di finanziamento e per istituzione”.

9. “Mentre per i sanitari sono chiesti master o percorsi regionali per il sistema degli incarichi, per gli amministrativi bastano 5 anni di anzianità di servizio!”

10. “La carriera e la maturazione non sempre ti portano in avanti, ora anche indietro. Dopo 10 da caposala perdi quell’incarico, lo rimetti a bando e puoi anche tornare a fare il clinico. L’ostetrica, il fisioterapista, il tecnico di laboratorio o radiologia, che magari hanno un solo reparto nella struttura dopo 10 anni torneranno a fare quello che negli ultimi 10 non hanno mai fatto. Il modo migliore per mettere via tutte le competenze acquisite. Dalle competenze avanzate si può sempre passare alle competenze ordinarie!”

11. “Le indennità aumentano (non quelle degli infermieri comuni, delle corsie, dei turnisti). Si quelle degli incarichi sopratutto la parte più elevata. Il valore massimo passa da euro 9.296,23 a 12.000 (unica indennità arrotondata all’euro) con un aumento di ben 2.703 euro annui). La parte inferiore aumenta di 129 euro all’anno. Ne beneficeranno i coordinatori con incarichi semplici”.

 

12. “Qui ci vogliono prendere in giro. Leggete il volantino CISL sull’aumento contrattuale. Questi fanno il calcolo della media degli aumenti mettendo dentro anche i soldi che già prendiamo. Se ciascuno di voi guarda la propria busta paga (qui vi faccio vedere la mia di questo mese) troverete la voce indennità contrattuale. Io sono un D4 e come da tabella del nuovo CCNL mi spettano 188,28 euro l’anno che diviso 12 fanno 15,69. Questa voce c’è già. Il contratto nuovo all’art. 76 dice che tale voce scomparirà come voce specifica e sarà conglobata nel tabellare. Ci volete dire che dobbiamo calcolare gli 85 euro sulla base di quanto percepiamo già dal 2010?

Inoltre sommano l’elenco perequativo che, come è noto, è una tantum e termina al 31 dicembre 2018. Cosa c’è di errato dunque nel dire che a regime, cioè dal 1 gennaio 2019, un D0 avrà un aumento di 67,90 euro lordi al mese? Nulla.

Cosa succederà dopo? Sarà questione di altro contratto; con altre risorse e si discuterà con altra rappresentatività (quella risultante da queste elezioni). Cari infermieri pensateci. Se alle RSU votate queste sigle vi ritroverete questi contratti anche nel prossimo triennio. Non fatevi fregare da chi vi vende aumenti che già prendete!”

 

 

13. “Tutti dicono che dopo le RSU firmiamo anche noi il contratto. Tutti pensano che non si possa cambiare la pre-intesa firmata il 23. Intanto tranquillizzo tutti ed avverto già fin d’ora che impugneremo il contratto e la questione firma; perché per noi è incostituzionale dover per forza firmare un contratto per restare ai tavoli!

Mi chiedo: ma se nelle assemblee che organizzeranno CGIL, CISL e UIL, i lavoratori chiederanno di rivedere il contratto e non daranno loro mandato a firmarlo definitivamente, cosa faranno?

il problema non è se Nursind firma dopo o non firma.

Il problema è: loro firmeranno in ulteriore sfregio ai lavoratori che continuano a protestare contro questo contratto ingiusto? Se avessero il coraggio di non firmare si riaprirebbe la trattativa e si potrebbe ridiscutere il merito!”

14. “Commissione paritetica di cui all’art. 12 del nuovo CCNL (se sarà approvato). Come scrive la CISL sembra che se non firmiamo il contratto saremo esclusi dalla definizione di tutte quelle materie che si discuteranno in questa commissione.

Faccio sommessamente presente a chi non fosse avvezzo alle questioni sindacali, che la commissione non può deliberare nulla senza passare per il tavolo di contrattazione. Potrà fare proposte ma poi si dovrà venire al tavolo per l’accordo dove troverete di nuovo i sindacati infermieristici.

Prendetevi pure la responsabilità di creare un nuovo sistema poi lo discutiamo la tavolo e se agli infermieri non piacerà allora gli ospedali si svuoteranno e le piazze si riempiranno. Questa commissione non decide nulla!”

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15. “Prima di firmare CGIl CISL e UIL hanno ringraziato il ministro.

Ricordo a chi ha la memoria corta che Madia è il ministro che ha espiato gli infermieri:

  • estendendo il nulla osta alla mobilità,
  • inasprito le sanzioni e le norme disciplinari,
  • il suo governo ha prodotto il Jobs Act,
  • precarizzato la sanità,
  • dato un’elemosina dopo 9 anni di blocco contrattuale,
  • aumentato lo straordinario
  • diminuito le assunzioni.

Nursind ha ribadito che il contratto non risponde ai disagi degli infermieri, specialmente turnisti, che in questo momento stavano scioperando e manifestando il loro disagio”.

Andrea Bottega conclude con un’amara considerazione:

“Probabilmente ero l’unico infermiere turnista seduto al tavolo dell’Aran. Quando parlavo di uguali diritti dei lavoratori che dovevano avere le stesse possibilità, amministrativi, sanitari, diurnisti e turnisti, loro non capivano…

Ma come fa un turnista prendersi un permesso ad ore dalle 10 alle 12 o dalle 17 alle 19?

Chi lo sostituisce? Ho solo chiesto la stessa esigibilità del contratto da parte di tutti i dipendenti. Ma non capivano…sui tre giorni di permesso (essendo un diritto) ciascun turnista deve averli! Deve averli non solo se le condizioni organizzative lo consentono! Tutti li hanno? Allora anche i turnisti ne hanno diritto. Non capivano! Ma quanto siete distanti dai lavoratori CGIL CISL e UIL?”

Una disamina precisa che ci proietta con motivi ancora più convincenti verso lo sciopero del 12 e 13 aprile indetto dai due sindacati infermieristici, Nursind e Nursing Up.

NurseTimes sarà in piazza al fianco degli infermieri italiani!

 

Randolfi Massimo

 

Allegato

Ipotesi di contratto 2016-18

 

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