Un test del sangue sarebbe in grado di scovare il cancro al polmone in fase iniziale. Si tratterebbe della cosiddetta biopsia liquida, risultata potenzialmente utile secondo i dati emersi.
Un report iniziale del grande studio in atto, CCGA (Circulating Cell Free Genome Atlas), ha infatti fornito un’evidenza preliminare di quanto precedentemente ipotizzato.
Si tratterebbe di una delle prime ricerche che hanno utilizzato il test del Dna circolante come strumento diagnostico precoce del cancro.
Lo studio è stato presentato oggi al congresso dell’American Society of clinical oncology (Asco).
La ricerca ha esaminato i casi di oltre 1.600 persone, 749 delle quali sane e 878 cui era stata diagnosticata una neoplasia. Il test è stato più accurato nel rilevare tumori del pancreas, delle ovaie, del fegato e della colecisti, scovando correttamente le malattie in almeno quattro pazienti su cinque.
“Siamo eccitati da questi risultati iniziali, che dimostrano che è possibile individuare questa neoplasia precocemente da campioni di sangue utilizzando il sequenziamento del genoma“, ha spiegato il primo autore dello studio, Geoffrey Oxnard, del Dana Farber Cancer Institute-Harvard Medical School di Boston.
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