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Carbone (Fials) scrive al ministro Grillo: “Ecco le nostre richieste”

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Carbone (Fials) scrive al ministro Grillo: “Ecco le nostre richieste”
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità.

A nome mio personale e di tutti gli iscritti alla FIALS, Le porgo i più vivi auguri per l’importante e prestigioso incarico, un importante evento, un’occasione straordinaria, una sfida innovativa per Lei, convinto che saprà dare un segno tangibile di proposizione, di innovazione e di progettualità per dare risposte certe di “salute e benessere” ai cittadini e riconoscere, nella concertazione con le Parti Sindacali, la professionalità a tutto il personale che svolge la propria attività nel Servizio Sanitario Nazionale in un momento fortemente critico anche per la forte carenza di risorse umane.

Così la FIALS si rivolge al ministro della Salute, Giulia Grillo, con una lettera a firma del proprio segretario generale Giuseppe Carbone.

Abbiamo letto con attenzione le sue dichiarazioni politiche sulla questione sanità e come potenziare e qualificare l’intervento del SSN ad iniziare dalla principale risorsa costituita dai professionisti ed operatori “produttori di salute” nonché sulla parte riguardante questo tema nel contratto di Governo su cui si fonda l’attuale Esecutivo Conte che proprio ieri ha ottenuto l’ampia fiducia del Parlamento.

Sono contenuti che il larghissima parte la FIALS non solo condivide ma coincidono anche con le istanze che da tempo avanziamo nei confronti di Governo e Regioni.

Tale volontà comune di rilancio e potenziamento della più profonda riforma che è stata realizzata nel nostro Stato, a quaranta anni esatti dal varo della legge 833/78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, è in controtendenza con le politiche economiche di gran parti degli altri Stati ad iniziare dal Regno Unito che fu, invece, il modello iniziale di riferimento: è una scelta da condividere e valorizzare.

Nell’ultimo quinquennio – si legge nella lettera – al contrario di tutti i precedenti Governi, di qualsiasi maggioranza, il sindacato confederale, unitamente a quello di categoria degli operatori della sanità, pur avendo contribuito per primo nell’elaborazione dell’idea di sanità pubblica, universalistica e solidaristica, è stato completamente ignorato nel confronto da parte di chi l’ha preceduta alla direzione del Suo Ministero, sia sulla programmazione nazionale che sull’elaborazione dei singoli provvedimenti.

Anzi apprezzabili provvedimenti che lo scrivente sindacato, insieme altre organizzazioni sindacali di categoria, ha conquistato quali l’istituzione della Cabina di Regia tra Ministero della Salute, Regioni e Sindacati per la regolazione dell’organizzazione professionale in Sanità – pure essendo varata da un Accordo Stato Regioni – nonché la concertazione tra le professioni sanitarie interessate per l’implementazione delle competenze delle professioni sanitarie infermieristiche ostetriche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, sono stati completamente disattese nonostante il grande valore di partecipazione, comprensione e condivisione del personale e delle sue rappresentanze sindacali e professionali all’innovazione nell’organizzazione del lavoro sanitario e sociosanitario.

La FIALS confida, invece, che sia possibile dar vita presso il Suo Ministero ad un articolato Tavolo di confronto, anche con la partecipazione delle Regioni, sull’insieme delle questioni riguardanti la risorsa umana e professionale del SSN, per definire e realizzare obiettivi comuni che diano risposte certe a numerose istanze e problematiche quali:

  • ridare speranza e fiducia occupazionale alle giovani generazioni di professionisti ed operatori sanitari e sociosanitari;
  • adottare misure per affrontare nei prossimi anni l’uscita dal SSN di decine di migliaia di medici ed altri professionisti sanitari per pensionamento rivedendo quanto-qualitivamente la formazione universitaria in particolare quella post laurea;
  • avviare in forma organica ed omogenea sul territorio nazionale l’implementazione e la specializzazione delle competenze delle professioni sanitarie infermieristiche ostetriche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, anche alla luce del mutato quadro epidemiologico e nosologico ad iniziare dall’infermiere di famiglia/comunità e dal sistema dell’emergenza, considerato che il vigente CCNL di categoria ha previsto il nuovo sistema di incarichi professionali di esperto e di specialista, riuscendo ad individuare modalità di investimento per estendere tale indispensabile e strategica innovazione;
  • dare piena ed estensiva attuazione all’area delle professioni sociosanitarie come prevista dalla legge 3/18 quale reale strumento per attuare l’integrazione sociosanitaria ad iniziare dalle figure professionali già previste quali l’Operatore Socio Sanitario, Educatore Professionale, Sociologo;
  • rivedere in forma integrata, con la prevista Commissione di cui all’art.12 del CCNL personale comparto sanità triennio 2016-2018, firmato ultimamente in data 21 maggio 2018, il sistema di classificazione del personale ad iniziare dall’abolizione legislativa del desueto sistema di classificazione del personale nei ruoli previsti dal DPR 761/79 sostituendoli con le più adeguate e corrispondenti all’evoluzione di aree funzionali ed istituendo nuovi profili necessari quali l’autista soccorritore ed adeguando gli attuali profili ivi comprese le loro specializzazioni post laurea;
  • affrontare l’adeguamento dell’istituto della libera professione “intra moenia” all’obiettivo dell’abbattimento delle liste d’attesa prevedendo che tale istituto venga esteso anche alle altre professioni sanitarie laureate infermieristiche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione nonché della professione di ostetrica, tale discriminazione essendo al pari delle altre professioni sanitarie con laurea magistrale autonome con proprio e specifica campo di attività è palesemente incostituzionale e discriminante mentre la sua estensione permetterebbe specie sul territorio l’avvio concreto ed il potenziamento delle cure primarie e l’abbattimento delle liste di attesa;
  • a tal fine, cioè per il potenziamento delle cure primarie, sarebbe quanto mai opportuna una modifica legislativa del d.lgs 502/92 che permetta la stipula di Accordi Nazionali Unici per la stipula di rapporti convenzionali per le professioni sanitarie laureate infermieristiche, tecniche, della riabilitazione e della prevenzione nonché della professione di ostetrica ad iniziare dall’infermiere di famiglia/di comunità.

Riteniamo, anche, in considerazione del rinnovo di contratti e convenzioni nel prossimo triennio 2019 – 20121, oltre la previsione di un adeguato finanziamento nella prossima legge di stabilità 2019, sarebbe quanto mai auspicabile un ruolo da protagonista della  Ministro della Salute, evento che nell’attuale rinnovo non si è realizzato, per far sì che realmente la prossima stagione contrattuale sia funzionale e strumentale per il miglioramento ed il potenziamento della capacità del SSN di attuare al meglio del suo potenziale il diritto alla salute previsto dall’art.32 della Costituzione Repubblicana anche prevedendo un protocollo propedeutico e programmatorio patrocinato ed orientato dalla Ministro alla Salute con tutte le rappresentanze sindacali del personale dipendente e convenzionato del SSN stesso e con le Regioni.

Infine condividendo il Suo pensiero, riteniamo che la prima iniziativa qualificante del Ministero della Salute non possa che essere l’avvio del procedimento legislativo per il superamento dell’odioso super ticket sulle prestazioni sanitarie che continua a creare la impossibilità per numerosissimi cittadini, causa la permanente crisi economica, di fruire di esami per la prevenzione della salute e del benessere.

Certi di una positiva accoglienza della nostra richiesta nel rinnovarLe i nostri più sinceri auguri di buon lavoro e la nostra disponibilità e collaborazione, rimaniamo in attesa di una Sua convocazione in merito.

Segreteria nazionale FIALS

 

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