La restrizione si basa sull’osservazione di effetti collaterali invalidanti e potenzialmente di lunga durata.
Un’avvertenza che unisce le opinioni di pazienti, operatori sanitari e ricercatori accademici, presentate in un’audizione pubblica del giugno scorso. Arriva dal Comitato per la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che ha raccomandato di limitare l’impiego di antibiotici fluorochinolonici e chinolonici (assunti per bocca, iniezione o inalazione) in seguito a una revisione degli effetti collaterali invalidanti e potenzialmente di lunga durata provocati da tali farmaci.
Effetti collaterali che, sebbene di rado, coinvolgono principalmente muscoli, tendini e ossa, nonché il sistema nervoso. A seguito di tali riscontri il Prac ha dunque suggerito di rimuovere dal mercato alcuni medicinali, autorizzati solo per infezioni che non dovrebbero più essere trattate con questa classe di antibiotici.
Inoltre gli esperti hanno stabilito che i restanti antibiotici fluorochinolonici non dovrebbero essere utilizzatine nei seguenti casi: per trattare infezioni che potrebbero migliorare senza trattamento, oppure non gravi (come quelle alla gola); per prevenire la diarrea del viaggiatore o le infezioni ricorrenti del tratto urinario inferiore (infezioni delle urine che non si estendono oltre la vescica); trattare pazienti che hanno avuto in precedenza gravi effetti collaterali con un antibiotico fluorochinolone o chinolonico; per il trattamento di infezioni lievi o moderatamente gravi, a meno che non si possano usare altri medicinali antibatterici comunemente raccomandati per queste infezioni.
I farmaci in questione, sempre secondo le indicazioni del Comitato, dovrebbero essere assunti con cautela specialmente da anziani, pazienti con problemi renali, pazienti che hanno subito un trapianto di organi o trattati con un corticosteroide sistemico. Tali soggetti, infatti, sono a più alto rischio di danni al tendine, causati da antibiotici fluorochinolonici e chinolonici. Le raccomandazioni del Prac saranno ora inviate al Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Ema, che pronuncerà il parere definitivo dell’Agenzia.
Redazione Nurse Times
Lascia un commento