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Lombardia, infermieri esclusi dal comitato di esperti per lo sviluppo del sistema sanitario

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Lombardia, infermieri esclusi dal comitato di esperti per lo sviluppo del sistema sanitario
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Il nuovo organismo è stato presentato dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera. Tra i componenti figura l’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

Non c’è nessun infermiere nel comitato di esperti chiamato a supportare l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera (foto), e la direzione generale competente nel processo di sviluppo del sistema sanitario lombardo.

Esclusione discutibile, dal momento che le materie oggetto di studio riguardano la legge regionale di riforma (n. 23/2015), contenente due principi cardine: il rafforzamento del percorso di integrazione ospedale-territorio e l’attuazione del nuovo modello di presa in carico del paziente cronico. Argomenti sui quali il parere di (almeno) un infermiere sarebbe stato prezioso. Come pure gli altri su cui i componenti del comitato dovranno lavorare: il riordino della rete di offerta e il contenimento dei tempi di attesa.

Ho pensato di istituire un comitato di esperti – ha spiegato Gallera – che possa essere un luogo di riflessione e approfondimento su alcuni temi chiave del percorso di evoluzione del sistema socio-sanitario lombardo. Temi che rappresentano obiettivi primari in questa legislatura. Sono convinto che sussistano le condizioni perché il nostro sistema organizzativo possa divenire il modello al quale ispirarsi per l’evoluzione del modello nazionale”.

Ecco i nomi dei sette esperti nominati: Girolamo Sirchia, professore ed ex ministro della Salute; Alberto Zangrillo, prorettore Università Vita-Salute San Raffaele; Giovanni Apolone, direttore scientifico Istituto nazionale dei tumori; Davide Croce, direttore del Centro sull’economia e il management in sanità e nel sociale della Liuc; Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto “Mario Negri”; Gianvincenzo Zuccotti, preside della facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Milano; Francesco Longo dell’Università Bocconi.

Redazione Nurse Times

 

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