Il presidente dell’Ordine, Giampiero Beltrami, ha lanciato la proposta in Comune.
Un infermiere vicino alle famiglie, un professionista in grado di dare consigli e farsi carico delle situazioni più problematiche. È la proposta dell’Ordine degli infermieri di Fermo. Il presidente Giampietro Beltrami ne ha parlato in Commissione sanità con i consiglieri comunali e il sindaco Paolo Calcinaro. «I problemi del Sistema sanitario li conosciamo – ha detto – e sono noti anche agli utenti. Sappiamo della carenza di personale, delle difficoltà che ci si trova a vivere in ospedale e sul territorio. Abbiamo pensato che è ormai tempo di andare oltre e che si può arrivare a qualche proposta concreta. Per questo ho voluto parlare della figura dell’infermiere di famiglia, una realtà già presente in regioni come la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Lombardia, il Frulli Venezia Giulia».
Beltrami ha sottolineato come esista già un master per preparare gli infermieri a questo nuovo, strategico ruolo ed è stato attivato anche all’Università Politecnica delle Marche: «Si tratta di una figura che si fa carico della famiglia, gestisce i rapporti col Servizio sanitario nazionale e indirizza i percorsi assistenziali. Sono professionisti che vengono assegnati a famiglie con pazienti cronici, allettati e consentono di superare la figura dell’infermiere dell’assistenza domiciliare integrata, che non serve più. Hanno un rapporto molto stretto col medico di medicina generale e portano avanti un’assistenza diretta, anche con consigli sugli stili di vita, sui percorsi burocratici. Sono indicati, ovviamente, per le situazioni particolarmente pesanti per le famiglie».
Il presidente di Opi Fermo spiega che si tratta di un infermiere fornito dal Servizio sanitario nazionale, assunto dalle aziende. In Toscana è già assegnato, per esempio, al paziente diabetico, cardiopatico, oncologico: «Aiuta a evitare ricoveri impropri. Quando c’è una situazione particolare il paziente chiama l’ambulanza e va in Pronto soccorso. Una figura infermieristica, così, riesce a valutare sul campo la questione e l’accesso in Pronto soccorso può essere evitato. Si tratta, in sostanza, di posti di lavoro per infermieri: dovrebbe essere una scelta coraggiosa. Oggi abbiamo un Sistema sanitario che tende a curare piuttosto che a prevenire. Così non si può reggere più: meglio lavorare sul territorio per evitare che tutto si ammassi sull’ospedale; i malati cronici devono stare da altre parti».
Beltrami spiega che gli Ordini degli infermieri delle Marche stanno lavorando tutti insieme per dare indicazioni sul sistema sanitario, in particolare cercando di contrastare la prevista riduzione dei minuti di assistenza previsti per ciascun paziente, e dunque di personale, perdendo qualità dell’assistenza e vicinanza alle persone nel momento della fragilità.
Redazione Nurse Times
Fonte: il Resto del Carlino
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