Alcuni passaggi del discorso tenuto presso le Commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato.
Il ministro della Salute, Giulia Grillo, è intervenuta in audizione presso le Commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato, sull’attività del suo dicastero a un anno dall’insediamento, avvenuto il 17 luglio 2018. Ecco alcuni passaggi del suo discorso.
Liste d’attesa
“Abbiamo aggiornato il Piano per il Governo delle liste di attesa che era fermo da 10 anni, e che è stato approvato dalle Regioni nel mese di febbraio e ora sta diventando realtà in tutto il Paese. Obiettivo primario è garantire un appropriato, equo e tempestivo accesso ai servizi sanitari anche attraverso l’applicazione di rigorosi criteri di appropriatezza, il rispetto delle classi di priorità, la trasparenza e l’accesso diffuso alle informazioni da parte dei cittadini sui loro diritti e doveri. Abbiamo stanziato nella legge di bilancio 2019 (al comma 510) 350 milioni di euro per il triennio 2019-21. Risorse a cui abbiamo aggiunto ulteriori 50 milioni, e presto invierò alla Conferenza Stato-Regioni la proposta di riparto. Questi 400 milioni saranno utilizzati dalle Regioni per migliorare le infrastrutture digitali dei Cup e degli altri servizi connessi al funzionamento delle liste d’attesa. Infine si è insediato proprio una settimana fa l’Osservatorio nazionale sulle liste di attesa composto da rappresentanti del ministero, dell’Agenas, delle Regioni, dell’Istituto Superiore di Sanità e dalle Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute”.
Personale
“Ho fatto dell’impegno a rimuovere l’anacronistico tetto di spesa per il personale che faceva riferimento al valore del 2004 (-1,4%)una mia battaglia personale. Ho lavorato per sbloccare il turn over, e ci siamo riusciti con il Decreto Calabria. Già oggi le Regioni, tutte, anche quelle più in difficoltà possono riavviare le assunzioni. Non è stato facile fare passare il principio, per me irrinunciabile, e su cui non ho desistito, di estendere la norma a tutte le Regioni, comprese quelle in Piano di rientro. Abbiamo aumentato le borse di specializzazione portandole a oltre 8.900: un record mai raggiunto. Di cui ben 8mila finanziate con risorse statali e le restanti regionali, erano 6.200 l’anno scorso, ne abbiamo aggiunte 1.800 in più. Anche nelle borse di formazione della medicina generale c’è stato un incremento arrivando a 2.093, con un incremento di 480 unità”.
Fondo sanitario nazionale
“La Legge di Bilancio 2019 aumenta il Fondo sanitario nazionale di 4,5 miliardi nel triennio: importanti risorse incrementali al Fondo sanitario nazionale, che tengono in considerazione anche i rinnovi contrattuali della dirigenza medica per il triennio 2019-21. Proprio ieri il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in audizione congiunta alle commissioni di Camera e Senato ha confermato che nella prossima Legge di bilancio non ci saranno tagli per la sanità. Una dichiarazione che mi conforta econferma l’impegno del governo a non toccare le risorse per il nostro sistema. La sanità ha già dato”.
Governance della farmaceutica e dei dispositivi medici
“Nella legge di Bilancio 2019 vi sono nuove regole per il calcolo del pagamento degli sforamenti ai tetti di spesa in ambito farmaceutico, il famigerato payback, con particolare riferimento agli acquisti diretti. Grazie all’interlocuzione costante che ho avviato al Ministero, le Regioni e l’industria del farmaco hanno trovato l’accordo che ha chiuso oltre sei anni di contenzioso sul payback, un passagio poi sancito nel Decreto Semplificazioni. Grazie alla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti è stato possibile recuperare 2,4 miliardi di euro, che finiranno a breve nelle casse delle Regioni, dopo aver trovato l’accordo sul riparto, e che eviteranno pesanti passivi di bilancio. È in dirittura di arrivo il documento che farà da base all’aggiornamento del Prontuario farmaceutico. Anche nel settore dei dispositivi medici abbiamo semplificato le norme sul payback e attivato le procedure per recuperare le risorse così come previsto dal Decreto legge n. 78/2015. Nello specifico sono stati condivisi con Mef e Regioni due schemi di decreto di ripiano, uno per gli anni dal 2015 al 2018 e l’altro per il 2019. Nelle prossime settimane proseguiremo l’opera nella speranza che si possano ottenere risulti analoghi a quelli conseguiti nel settore dei farmaci. Non sarà semplice, ma ci stiamo lavorando con determinazione”.
Ricerca
“Nella nostra prima Legge di bilancio (comma 543) abbiamo previsto incrementi pari a 45 milioni nel triennnio (10 nel 2019, 15 per il 2020, e 20 per il 2021) a cui vanno aggiunti 10 milioni per le Car-T (per il 2019 e 2020) e altri 10 milioni per la prevenzione cardiovascolare. Ho deciso di assegnare i fondi di gestione risparmiati dal ministero alla Direzione della Ricerca. Ho voluto così dare un segnale ben preciso di attenzione alla ricerca come patrimonio per il futuro del nostro sistema sanitario. Un altro significativo risultato di questo primo anno di lavoro è l’approvazione del meccanismo della piramide dei ricercatori che permette di essere assunti, prima a tempo determinato e poi a tempo indeterminato, anche ai titolari di borsa di studio erogata dagli Irccs pubblici e gli Istituti zooprofilattici sperimentali a seguito di procedura selettiva pubblica. Nei 21 Irccs di diritto pubblico operano oltre 5mila, di cui circa la metà con contratti di lavoro atipici, privi di tutele da molti anni. Si tratta di professionisti con grandi competenze, con importante e qualificata produzione scientifica. Grazie alle nuove norme si mette fine al precariato anche per la ricerca sanitaria”.
Vaccini
“In Legge di bilancio (comma 585) abbiamo previsto lo stanziamento di 2 milioni di euro per l’anno 2019 e poi 500mila euro a regime da mettere a disposizione delle Regioni per raccogliere in modo uniforme i dati mediante anagrafi vaccinali regionali. Ho firmato ieri il decreto di riparto delle risorse che presto sarà pubblicato in Gazzetta. L’anagrafe Nazionale vaccinale da qualche mese è realtà e permette alle anagrafi regionali di dialogare e aggiornare i dati sulle coperture vaccinali. Nelle settimane scorsa abbiamo completato l’aggiornamento del Piano nazionale di eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita per colmare un altro ritardo presente nel nostro paese – ha proseguito Grill -. Infatti, per contrastare l’epidemia di morbillo ancora in corso nel nostro Paese, è necessario, oltre alla vaccinazione dei nuovi nati, offrire attivamente la vaccinazione ai giovani adulti ancora suscettibili e non vaccinati negli anni scorsi e questa offerta richiede uno sforzo organizzativo e comunicativo straordinario. In Commissione al Senato si sta lavorando a una nuova leggee sono sicura che l’esame porterà ad un testo condiviso che superi la legge in vigore. Sono convinta che su questi grandi temi la parola spetti al Parlamento. Il ministro della Salute vigilerà affinché il nuovo provvedimento garantisca e tuteli la salute di tutti. A partire da quella dei più fragili”.
Patto per la salute
“L’intesa, non lo nascondo, avrebbe dovuto chiudersi entro il 31 marzo 2019 ma le interlocuzioni con le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano stanno proseguendo per arrivare ad un documento condiviso. Ho voluto aprire alle proposte degli stakeholder interessati una Martona di ascolto e anche grazie ai contributi giunti dai tre giorni sono sicura che arriveremo a chiudere un Patto per la Salute che restituisca alla sanità una centralità nelle politiche del Paese”.
Consulta la Relazione sull’attività del ministero a un anno dall’insediamento
Redazione Nurse Times
Fonte: www.salute.gov.it
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