Seccata la reazione del sottosegretario di Stato alla Salute: “Ancora una volta i diritti delle persone, in particolare delle donne, vengono calpestati in favore del preconcetto e dell’ideologia politica”.
“Ci risiamo. Dopo l’Umbria, anche le Marche si oppongono alla somministrazione della pillola abortiva RU486 all’interno dei consultori, anche di quelli collegati agli ospedali. Una scelta, di fatto, in aperto contrasto con le linee guida del ministero della Salute, emanate da una apposita Commissione su richiesta del Consiglio Superiore di Sanità e aggiornate pochi mesi fa dal ministro Roberto Speranza, a distanza di dieci anni dall’ultima volta. In questo lungo periodo non si sono registrati eventi avversi che abbiano reso necessario il ricorso a ricoveri ospedalieri per l’utilizzo della cosiddetta pillola abortiva”. È quanto dichiara in una nota il sottosegretario di Stato alla Salute, Sandra Zampa.
“Sono sorpresa da quanto deciso dalle Regione Marche – ribadisce -. Ancora una volta i diritti delle persone, in particolare delle donne, vengono calpestati in favore del preconcetto e dell’ideologia politica, in totale incoerenza con le indicazioni scientifiche. Il mio auspicio è che in Italia si possa favorire sempre, ove possibile, il ricorso alla IVG farmacologica, come accade in moltissimi Paesi europei, cioè in regime ambulatoriale o di day hospital. Sono convinta che anche la Regione Marche tornerà presto sui propri passi, rispettando appieno le linee guida di questo dicastero”.
Redazione Nurse Times
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