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Inail, contagi sul lavoro: più colpiti gli infermieri

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Le origini della pandemia: la Cina rifiuta di passare i dati all'OMS
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Sono 147.875 i contagi sul lavoro da Covid denunciati all’Inail fino a gennaio e il 62,3% sono riferiti alla seconda ondata, tra ottobre e gennaio 2021.

I dati sono del report dell’Inail che sottolinea che solo a gennaio sono arrivate 16.785 denunce di contagio sul lavoro. Le morti sul lavoro per Covid denunciate, sono state nel complesso dall’inizio dell’epidemia 461, 38 di queste nel mese di gennaio.

La seconda ondata della pandemia “ha avuto un impatto più intenso della prima anche in ambito lavorativo e non solo per la presenza di un mese in più”. Il 25,3% dei casi denunciati, riporta rainews.it, si è concentrato a novembre, che supera marzo, con il 19,2%, ottobre con 15,9%, dicembre 15,1%) e aprile 12,4%, mentre gennaio 2021 segna il 6% del totale.

I casi mortali rilevati al 31 gennaio sono 461. I casi mortali sono concentrati soprattutto nella prima ondata dei contagi. Il 72,9% dei decessi da Covid-19 denunciati all’Inail, infatti, sono avvenuti nel trimestre marzo-maggio 2020, con un picco del 40,8% nel solo mese di aprile. I casi mortali riguardano soprattutto gli uomini (82,9%) e le fasce di età 50-64 anni (71,1%) e over 64 anni (19,1%). Il rapporto tra i generi si inverte se si guarda alle denunce. La quota femminile sul totale, infatti, è pari al 69,6%e sale al 70,4% per i casi avvenuti in gennaio. L’età media dei contagiati dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni (59 per i casi mortali). I settori più colpiti Oltre un quarto delle denunce di contagio sul lavoro arriva dalla Lombardia (27,1%).

Tra le attività produttive, il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – si conferma al primo posto con il 68,8% del totale delle denunce e il 25,9% dei decessi codificati.

Il settore più colpito è quello degli infermieri. Infatti del 39,2% delle denunce, l’82,7% delle quali relative a infermieri, e l’11,2% dei casi mortali codificati (il 68,0% infermieri), la categoria dei tecnici della salute è quella più coinvolta dai contagi.

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