Un gesto veramente nobile. L’infermiere 36enne Antonio Monteleone, della Rianimazione del San Matteo di Pavia, ha sconfitto il Covid lo scorso ottobre e ora, per aiutare i pazienti ha donato il suo plasma ben sei volte.
Per sei volte Antonio è entrato nel reparto del professor Cesare Perotti, primario del servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale del San Matteo, si è sdraiato sulla poltrona-prelievi e ha fatto, quello che definisce, il suo “dovere“. A raccontare la storia è La Provincia Pavese.
Il coraggioso infermiere ha conosciuto di persona il Covid-19. I suoi sintomi sono stati febbre, perdita del gusto e dell’olfatto, tosse, spossatezza, astenia e un blando raffreddore. “Sono stato ricoverato due giorni in Pronto soccorso, al San Matteo, e il resto l’ho trascorso a casa” ha detto. Nonostante non abbia avuto sintomi gravi, ammette di aver avuto paura. Chi lavora nel reparto di Rianimazione Covid sa quanto male può fare questa nuova malattia.
“Non nego, che, quando mi sono trovato in Pronto soccorso, sentendomi impotente, ero sconfortato, – ha ammesso, – ma le cose sono cambiate nel vedere la mia radiografia al torace: evidenziava un quadro di Covid senza complicazioni respiratorie”.
“Dico sempre ai miei pazienti che donare il plasma iperimmune è un gesto d’amore, ma anche un impegno che assumo nei loro confronti – sottolinea l’infermiere –. Credo nella plasmaterapia perché dà benefici evidenti. L’ho donato ai nostri malati per tre volte e i miglioramenti si sono visti nel giro di 4-8 ore. Il mio plasma è stato ritenuto adatto, e lo è tuttora nonostante siano trascorsi cinque mesi, perché è ricco di anticorpi in grado di combattere il virus. A novembre ho fatto due donazioni, sempre precedute dalla valutazione del dosaggio anticorpale, poi il resto”.
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