Il servizio sarà erogato agli iscritti a tutti gli anni di corso con l’inizio del secondo semestre.
Dal 1° marzo gli studenti dell’Universita La Sapienza di Roma potranno sottoporsi gratuitamente a tamponi molecolari. La campagna di screening, messa in campo con l’inizio del secondo semestre, coincide con l’aumento del numero di studenti che frequenteranno lezioni in presenza. Se nei primi mesi dell’anno l’accesso alle aule era infatti riservato alle matricole, nel secondo semestre la didattica in presenza sarà erogata agli studenti iscritti a tutti gli anni di corso, ovviamente nel rispetto delle misure di sicurezza previste e secondo una procedura di prenotazioni e alternanze.
I tamponi saranno eseguiti, su base volontaria e dietro prenotazione, nel punto sanitario allestito all’interno della Città universitaria, con la collaborazione del personale e il supporto degli studenti tirocinanti delle professioni sanitarie. A seguito dell’individuazione di eventuali casi positivi al coronavirus saranno adottate le misure necessarie alla messa in sicurezza sia delle classi universitarie frequentate dagli studenti positivi sia delle loro famiglie, e saranno attivati percorsi protetti dedicati grazie alla sinergia con il Policlinico universitario Umberto I e alla collaborazione con la Regione Lazio.
“Non sfugge l’importanza di una campagna di tracciamento con tamponi molecolari per gli studenti, grazie alla disponibilità del Policlinico Umberto I e dei suoi operatori, che mi sento di ringraziare in modo particolare nella persona del direttore generale Fabrizio d’Alba – ha detto la rettrice Antonella Polimeni –. Siamo molto rigorosi nei tracciamenti e nelle procedure di distanziamento, ma la possibilità di fare un tampone prima di entrare in aula offre un’ulteriore garanzia di ambiente sicuro ai nostri studenti, soprattutto nella fase attuale molto delicata, in cui aumenteranno i frequentanti”.
Aggiunge Antonio Angeloni, coordinatore dei corsi delle Professioni Sanitarie: “Il coinvolgimento degli studenti tirocinanti delle professioni sanitarie in questo percorso configura un modello virtuoso, nel quale gli studenti mettono a disposizione le competenze acquisite nel loro ambito formativo in un progetto che avrà ricadute positive su altri studenti della Sapienza”.
Infine il commento di Fabrizio d’Alba, direttore generale del Policlinico Umberto I: “Una collaborazione fattiva che vede schierati insieme la Sapienza e il Policlinico Umberto I sul progetto tamponi, così come su tutta l’attività di ricerca e di cura, nella consapevolezza che soprattutto nella pandemia è necessario un lavoro di squadra che allinei l’attività dell’università piu’ grande d’Europa con quella del Policlinico che ho il compito di dirigere in questa fase così complessa”.
Redazione Nurse Times
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