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In Puglia mancano 6mila medici e infermieri per la gestione dell’emergenza

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foto rainews.it
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Gli infermieri e i medici impiegati in Puglia sono portati allo stremo delle forze a causa della mancanza di personale ospedaliero. Regione e Asl provano a correre ai ripari predisponendo avvisi pubblici che vanno, tuttavia, costantemente a vuoto.

Secondo stime sindacali, negli ospedali pubblici pugliesi mancano almeno 6mila tra infermieri e medici, rivela “la Repubblica”. Ma la carenza potrebbe essere anche molto più alta.

A marzo 2020, prima della pandemia, negli ospedali pubblici pugliesi si contavano 9.047 unità di dirigenza (medici) e 31.205 unità del comparto (medici, tecnici, oss) per un totale di 40.252 dipendenti. “A questo dato — dicono negli uffici regionali — vanno aggiunti altri 4mila operatori assunti nel periodo Covid. Quanto alla carenza di personale, la Regione non fornisce numeri certi. Una stima la danno i sindacati. Saverio Andreula fa notare che rispetto al fabbisogno reale mancano circa 4mila infermieri.

I motivi alla base di questa carenza di personale sono vari. Prima di tutto c’è un problema di carattere storico: per anni la Puglia ha subito il blocco del turnover. Poi c’è un problema a monte: la carenza di nuovi medici che vengono sfornati ogni anno dalle università e dalle specializzazioni. Carenza di personale che deriva a propria voltada una mancanza di borse di studio. Però c’è anche un problema a valle ed è rappresentato dalla scarsa attrattività contrattuale e organizzativa che può offrire il sistema sanitario pugliese ai nuovi medici.

Scrive A. Cassano su “la Repubblica”

“Ormai questa storia della carenza di personale è diventata un ritornello stancante e troppo noto — fa notare Giuseppe Pasqualone, direttore generale dell’Asl di Brindisi — Ne cerchiamo 100 e ne troviamo sette o otto, quando va bene”. Stefano Rossi dell’Asl di Taranto rincara la dose: “Il percorso formativo non è sufficiente a sfornare la quantità di medici necessaria per l’aspettativa di salute che già c’era prima, figuriamoci ora in tempi di Covid. Il fabbisogno è esploso”.

Fonte: La Repubblica (A. Cassano)

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