Due studi osservazionali condotti in Scozia e in Danimarca rivalano che pedalare aiuta a ridurre i rischi.
Uno studio osservazionale condotto da un team dell’Università di Glasgow e pubblicato sul British Medical Journal rivela che chi percorre in bicicletta una media di 60 chilometri alla settimana riduce del 45% il rischio di cancro e del 46% quello di malattia cardiaca. Anche camminare aiuta, ma incide in maniera meno evidente sul rischio di malattia cardiaca, che si abbassa del 27%, e addirittura nulla su quello di tumore.
Va detto che lo studio, riguardante 260mila cittadini britannici con età media di 53 anni, ha evidenziato solo un dato statistico, senza proporre un’analisi approfondita del rapporto causa-effetto. “Se c’è un rapporto causale, però, suggerisce che la salute della popolazione può essere migliorata con politiche che aumentino i tragitti per andare al lavoro “attivi”, soprattutto in bicicletta – preciasno gli autori -. Questo vuol dire creare più piste ciclabili, aumentare i programmi per comprare o affittare una bici e fornire un accesso migliore ai ciclisti ai mezzi di trasporto pubblici”.
Un’altra ricerca, realizzata dall’Università della Danimarca Meridionale e pubblicata su Plos Medicine, rivela invece che l’abitudine di andare in bicicletta si traduce in una riduzione del 20% del rischio di sviluppare il diabete. In questo caso sono stati coinvolti oltre 24mila uomini e quasi 28mila donne fra i 50 e i 65 anni. Lo stato di salute dei partecipanti è stato verificato per anni, registrando di volta in volta anche il livello di attività fisica svolta, l’alimentazione e l’uso della bicicletta. Quest’ultima, come ogni altra attività fisica, stimola l’eliminazione dei trigliceridi. In questo modo i trasportatori del glucosio si riattivano e la glicemia si abbassa.
«Anche se osservazionale – dice Pierpaolo De Feo, direttore di C.U.R.I.A.MO. – Healthy Lifestyle Institute dell’Università di Perugia, intervistato dal Corriere della Sera –, e non abbiamo quindi la certezza che la riduzione del rischio sia direttamente correlata all’utilizzo della bicicletta, lo studio offre spunti molto interessanti, ed è realistico il dato sui benefici nella prevenzione del diabete. La bici funziona contro questa malattia perché attiva il 70% della nostra massa muscolare, posizionata negli arti inferiori. Non è un’attività traumatica, ma un movimento mediato dal mezzo e uniforme, senza carico sulle articolazioni».
Redazione Nurse Times
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