Il presidente Opi: “Un episodio che fa capire quanto sia bella e complessa la nostra professione”.
Sensibilità e prontezza di spirito della categoria infermieristica ancora sugli scudi. Stavolta per trovare una soluzione al difficile caso di una bambina giunta nel cuore della notte al Pronto soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa. La piccola piange e urla perché soffre ed è spaventata. E allora le infermiere escogitano un sistema per calmarla attraverso il gioco: le si siedono attorno in cerchio, lasciandola al centro del fiore composto dalle loro gambe unite. E il “cerchio della tranquillità” – così lo hanno chiamato – funziona alla grande.
Il tutto è documentato dalle immagini che anche Gaetano Monsù, presidente di Opi Ragusa, ha ricevuto e commentato: “La piccola ha risposto bene, iniziando a interagire e a giocare con loro. Il personale è riuscito non solo a metterla a proprio agio in una sorta di normalità ludica, ma anche a strapparle qualche sorriso, scherzando con lei in un modo che ritengo bellissimo. La bimba è stata visitata, trattata e dimessa. Insomma, tutto bene. Ma quello che mi piace sottolineare è che un turno al Pronto soccorso non è mai semplice per molteplici ragioni. Trovare nel cuore della notte la gioia di potere aiutare, mettendo in campo sé stessi al di là di quello che hai studiato, può fare capire quanto sia bella e complessa la nostra professione. Qui non si è trattato solo di prendersi cura dell’utente, ma di qualcosa in più, che mi rende orgoglioso di fare questo lavoro”.
Redazione Nurse Times
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