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Riceviamo la tesi sperimentale della dott.ssa Porcelli Valentina, uno studio osservazionale dell’alterazione della capacità respiratoria nei pazienti post-Covid.
Gentilissimo Direttore di NurseTimes,
sono Porcelli Valentina, una neo-infermiera laureata presso l’Università degli Studi di Foggia.
Ho molto piacere di poter mostrare alla vostra attenzione la mia tesi di laurea infermieristica dal titolo “L’importanza del follow-up nel Covid-19”, una tesi scaturita dalla curiosità di comprendere l’effettiva gravità del quadro clinico che si presenta nei pazienti una volta negativizzati.
È un tema che rispecchia l’attuale scenario globale, sensibile per chi lo ha vissuto sulla propria pelle e che si ritrova “cicatrici” che purtroppo resteranno per sempre.
Molti pazienti, difatti, credono che essendo guariti dal punto di vista virologico, lo siano anche da un punto di vista clinico: ma sfortunatamente così non è. A tal proposito ho voluto anche sottolineare l’importanza della continuità assistenziale, tra ospedale e territorio, esaltando il ruolo dell’Infermiere di famiglia e comunità: figura riconosciuta ufficialmente dallo stato grazie alla legge n°77 del 17 Luglio 2020.
In circostanza il mio più vivo ringraziamento va a tutta l’equipe dell’Unità Operativa Territoriale di Pneumologia dell’ospedale “S. Nicola Pellegrino” di Trani, e in particolar modo al Dott. E. Tupputi che sin dall’inizio della pandemia ha seguito con cura e costanza centinaia e centinaia di pazienti, permettendomi di raccogliere i dati ed elaborare la mia tesi.
Sarei molto lieta, se lo riterreste opportuno, pubblicare la mia tesi sul vostro sito, sperando di sensibilizzare tutti coloro che la visioneranno su tale argomento.
ABSTRACT
Introduzione
L’attuale scenario globale è caratterizzato dalla presenza di un nuovo virus, appartenente alla famiglia dei Coronavirus, ma con un ceppo differente rispetto a quello dei Sars e della Mers. Un grave problema di salute pubblica, apparso inizialmente in Cina e poi diffuso in diversi paesi del mondo. Il cospicuo numero di persone colpite, ha condotto l’Organizzazione Mondiale della Sanità a dichiarare lo stato di emergenza internazionale.
Obiettivo dello studio
L’elaborato è stato condotto per analizzare statisticamente l’influenza del Sars-CoV-2 sul quadro respiratorio dei pazienti, una volta che essi si siano negativizzati. Si vogliono valutare le sequele a lungo termine che il Coronavirus può provocare a livello pneumologico.
Materiali e metodi
Lo studio osservazionale condotto ha coinvolto 33 pazienti, negativizzati da Covid-19, seguiti in percorso follow-up dall’ambulatorio di Fisiopatologia respiratoria dell’ospedale “S. Nicola Pellegrino” di Trani. Gli strumenti utilizzati per la rilevazione dei dati sono stati i test di funzionalità respiratoria, atti a valutare la capacità polmonare del paziente: la spirometria semplice, la spirometria globale con tecnica pletismografica (o pletismografia) e la diffusione alveolo-capillare del monossido di carbonio (DLCO).
Risultati
Dai dati rilevati, si è dimostrata la presenza di una FVC e FEV1 diminuita rispetto al valore predetto (80%). Il campione, in media, ha mostrato una percentuale della capacità polmonare totale (TLC) pari al 55%, percentuale notevolmente inferiore alla normale capacità del polmone. Indice di importante alterazione della funzionalità respiratoria è la DLCO. Nel campione si può attestare la diminuzione dell’efficienza nello scambio di gas, in quanto vi è un valore medio pari al 56% rispetto a 70-75% del valore predetto. 5
Discussione
Lo studio ha confermato la possibilità dei danni che il Coronavirus può lasciare a livello polmonare. Da quanto si è evinto, i pazienti presentano alterazioni della capacità polmonare e dello scambio di gas a livello alveolare. Tale situazione può essere determinata dall’insorgenza, nel post-Covid, di una malattia respiratoria restrittiva quale la fibrosi polmonare. Ciò comporta una diminuita elasticità polmonare e di conseguenza ad una diminuzione dei volumi polmonari. Gli ambulatori di follow-up e la figura dell’infermiere di famiglia sono fondamentali per garantire un monitoraggio continuo del paziente e potenziare il suo outcome.
Porcelli Valentina
Tesi: “L’importanza del follow-up nel Covid-19
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