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Riceviamo la tesi della dott.ssa Rachele Martelli, uno studio osservazionale prospettico sulla presa in carico delle madri vittime di violenza da parte degli infermieri che lavorano in Pronto Soccorso e nei setting pediatrici. La tesi è stata dissertata presso l’Università degli Studi di Firenze.
La presa in carico delle madri vittime di violenza da parte degli infermieri che lavorano in Pronto Soccorso e nei setting pediatrici: uno studio osservazionale prospettico.
Razionale dello Studio
La violenza di genere è definita come qualsiasi azione che danneggia la vittima dal punto di vista fisico e psicologico procurando conseguenze nella madre e nel bambino. Il Pronto soccorso rappresenta il primo anello della catena del percorso Codice Rosa con quale la madre entra in contatto.
In Italia dal 2017 al 2019 ,16.140 madri hanno effettuato un accesso al Pronto Soccorso con i loro bambini; ad oggi come evidenziato dal dal web e mass media il fenomeno della violenza e del femminicidio è in drastico aumento. La maggior parte degli infermieri di pronto soccorso e pediatrici non possiede una formazione adeguata per la presa in carico; lo scopo del mio studio è stato valutare le loro conoscenze e il loro fabbisogno formativo.
Materiali e Metodi
Il campione dello studio è stato rappresentato dagli infermieri di pronto soccorso e pediatrici che hanno manifestato il consenso informato e in servizio. Lo strumento utilizzato è stato un questionario validato ad hoc composto da 14 domande e diviso in tre sezioni (dati anagrafici e generali, conoscenze e formazione specifica sul Codice rosa, incremento formativo sul Codice rosa),divulgato tramite Google moduli.
Analisi e discussione dei Principali Risultati di Interesse Infermieristico
In totale gli infermieri di pronto soccorso e del setting pediatrico in servizio che hanno partecipato allo studio sono stati 63. Dai risultati si deduce che il 74.1 % degli infermieri conosce perfettamente che cosa è il Codice Rosa ma emerge dai dati che il 38.5 % riscontra nelle difficoltà nella presa in carico delle madri vittime di violenza dovute alla mancanza di spazi adeguati, formazione adeguata e una carenza di collaborazione all’interno del team multidisciplinare composto da altri professionisti sanitari.
Queste difficoltà sono dovute al fatto che il 62.7 % degli infermieri appartenenti al setting di pronto soccorso e pediatrico non ha mai svolto corsi di formazione specifica inerenti all’argomento; mentre i professionisti che hanno avuto occasione di formarsi e seguire corsi in tale ambito ha espresso delle mancanze da parte della formazione, la più frequente la mancanza di simulazioni ed esercitazioni realistiche di una presa in carico della madre vittima di violenza e poca formazione sull’uso degli strumenti da utilizzare per rilevare la frequenza e gravità della violenza, come la Brief Risk Assestement.
In conclusione ,dai dati emerge un forte bisogno formativo da parte degli infermieri di pronto soccorso e dei setting pediatrici di seguire corsi di formazione specifica in tale ambito ,oppure per chi li ha già seguiti di partecipare a aggiornamenti e approfondimenti sulla tematica.
Conclusioni
In conclusione si deduce che gli infermieri che hanno manifestato il consenso all’indagine ,ritengono che l’infermiere debba possedere conoscenze specifiche per la presa in carico della madre vittima di violenza e valutazione tempestiva della violenza ma purtroppo la maggior parte di loro manifesta difficoltà e mancanza di formazione. Questi dati devono essere da riflessione per il Sistema Sanitario per migliorare sugli spazi adeguati e per incrementare la formazione regionale su tale tema.
Rachele Martelli
Tesi: “La presa in carico delle madri vittime di violenza da parte degli infermieri che lavorano in Pronto Soccorso e nei setting pediatrici”
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