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Primo trapianto di polmone in Italia su paziente in Ecmo post-Covid

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Arezzo, nasce con intestino e colon nel torace: a Siena l’intervento di riposizionamento nell’addome
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Effettuato all’Aou Senese, è tra i primi casi di trapianto post-Covid ed è frutto della collaborazione di tutte le strutture regionali della Rete del trapianto di polmone e dell’insufficienza d’organo

È stato effettuato venerdì u.s. a Siena, all’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, il primo trapianto di polmone su un paziente che ha necessitato per 6 mesi della circolazione extracorporea a causa della patologia cui era affetto: fibrosi polmonare irreversibile post Covid-19. Si tratta del primo caso in Italia e di uno dei primi al mondo.

Il paziente, un sacerdote missionario che aveva contratto il SARS-CoV-2 mentre era in Africa, aveva sviluppato un’insufficienza respiratoria per cui, rimpatriato in Italia, era stato ricoverato in area intensiva nel reparto di rianimazione dell’Azienda ospedaliero-universitaria Careggi dove, a causa del peggioramento progressivo delle condizioni cliniche, era stato necessario il supporto di ossigenazione extracorporea grazie al Team ECMO dello stesso ospedale fiorentino.

Dopo 5 mesi di supporto extracorporeo il quadro polmonare è progressivamente peggiorato per cui è stato attivato il percorso della rete trapianto di polmone della Regione Toscana, coordinato dalla prof.ssa Elena Bargagli, con il supporto di tutto il Dipartimento di Emergenza e dei trapianti, diretto dal prof. Sabino Scolletta.

Professionisti del centro trapianti dell’Aou Senese si sono recati a Firenze per la valutazione del paziente con i colleghi della Rianimazione critica diretta dal dott. Adriano Peris e dell’ECMO Team. Il paziente è stato trasferito a Siena nel reparto di Anestesia e Rianimazione DEA e dei trapianti, diretto dal prof. Scolletta, dove è stato mantenuto in ECMO per diverse settimane, anche con l’importante contributo dei tecnici di fisiopatologia circolatoria e perfusione cardiovascolare, ed inserito in lista per trapianto.

Nel mese di novembre il paziente è stato sottoposto al trapianto di entrambi i polmoni grazie alla generosa donazione proveniente dall’Emilia-Romagna e con il prezioso supporto della Misericordia di Siena per il trasporto organi.

“È un risultato importante – commenta il direttore generale dell’Aou Senese, prof. Antonio Barretta – frutto della collaborazione tra l’Aou Senese e l’Aou Careggi, grazie anche all’accordo recentemente sottoscritto proprio per potenziare l’attività chirurgica del trapianto di polmone. È un grande successo per tutto il coordinamento regionale trapianti”.

L’intervento è stato effettuato dal direttore della UOSA Trapianto di Polmone e dai chirurghi della UOC Chirurgia Toracica. Al termine dell’intervento il paziente è stato trasferito nel reparto di Anestesia e Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare, per le cure intensive.

Già dopo le prime 24 ore post trapianto non è stato più necessario il supporto extracorporeo e progressivamente il paziente ha sospeso la ventilazione meccanica fino a completa autonomia respiratoria per cui è stato trasferito in corsia, dalla UOC Malattie dell’apparato respiratorio, dove ha proseguito le cure, incluso il programma di riabilitazione, con l’importante contributo dei fisioterapisti, per tornare ad una vita normale.

“Il paziente è stato dimesso in questi giorni e indirizzato ad un centro di riabilitazione specializzato – conclude il prof. Luzzi – Si tratta del terzo paziente in Italia trapiantato per fibrosi post Covid-19 ma è il primo a ricevere il trapianto dopo un tempo così lungo di circolazione extracorporea e tra i pochissimi descritti nel mondo”.

“Un grazie di cuore a tutte l’équipe che ha eseguito questa operazione così delicata e all’avanguardia. Ancora una volta il policlinico Santa Maria alle Scotte si è dimostrato un’eccellenza nel panorama della sanità pubblica – ha commentato il cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino – Approfitto di questa occasione anche per ribadire il mio ringraziamento a tutto il personale sanitario, che in questi anni di pandemia è rimasto al fianco dei malati con amore, professionalità e competenza”.

Redazione NurseTimes

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