“Let Communities Lead!”: lasciamo che siano le Comunità a guidare il cambiamento. È l’appello che UNAIDS rivolge agli stati membri per questo primo dicembre, Giornata mondiale contro l’Aids (WAD), che si celebra domani, 1° dicembre, nella convinzione che solo con un ruolo attivo delle associazioni, degli e delle attiviste, della società civile si possa raggiungere l’obiettivo della fine dell’Aids entro il decennio, come richiesto dall’Agenda Onu 2030 (SDGs).
Per questo la Lila, forte di un impegno lungo quasi quarant’anni anni, chiede di essere ascoltata su cosa sia urgente fare per raggiungere questo risultato storico: prevenzione, promozione del test, diffusione del messaggio U=U (le persone con Hiv in terapia antiretrovirale efficace non trasmettono il virus). “Esistono buone pratiche sviluppate dalla Lila e da molte altre associazioni su questi temi – afferma la presidente nazionale della Lila, Giusi Giupponi -. Le istituzioni devono raccoglierle e sostenerle in un’ottica di piena valorizzazione delle Ong”.
Prevenzione: il quadro che emerge dal Lila Report 2023
Scarsa informazione, errata percezione del rischio, stigma: è questa, ai nostri giorni, la vera epidemia italiana in rapporto all’Hiv/Aids, un vulnus sanitario, sociale e culturale insieme, che fa esplodere le diagnosi tardive e ritarda la possibilità di contrastare al meglio la diffusione del virus. Ce lo dicono i dati annuali pubblicati dal COA-ISS.
“Le diagnosi tardive riguardano quasi il 60% di chi, lo scorso anno, ha ricevuto una diagnosi di Hiv – spiega ancora Giusi Giupponi –, e questo è frutto della mancanza d’informazione, del perpetuarsi di percezioni legate a inesistenti categorie a rischio, del fallimento storico delle politiche pubbliche di prevenzione in questo Paese”.
Conferma questo quadro anche il nostro Lila Report 2023, basato sull’esame degli oltre 15mila contatti (anonimi) avuti nel corso dell’anno, attraverso i servizi e le attività Lila e sui 730mila accessi annuali al nostro sito. Il rapporto fotografa una persistente domanda di salute, di prevenzione, d’informazione di base, di diritti che, rimanendo largamente insoddisfatta, non consente l’elaborazione di comportamenti più sicuri generando confusione e ansia su vie di trasmissione, prevenzione, test. Il fenomeno riguarda tutte le fasce d’età.
L’utilizzo del profilattico e/o di altri metodi di prevenzione dell’Aids nei rapporti sessuali (dalla PrEP al dentale Dam) resta uno dei punti critici: ha dichiarato di non averne usati il 53% di chi si è rivolto ai nostri servizi di testing con un picco del 60% tra le donne. Percentuali analoghe tra i/le giovani che abbiamo incontrato nelle scuole: la maggioranza di chi ha già avuto rapporti sessuali non usa mai, o non usa sempre, il profilattico, anche per problemi di disponibilità materiale di questo strumento di prevenzione. Scarsa la conoscenza della PrEP, la profilassi preventiva dell’Hiv.
Di contro, dubbi e ansie infondate sull’Aids continuano a manifestarsi per comportamenti non a rischio come la masturbazione (11%), i contatti sessuali indiretti (6,4%) e, perfino il bacio (3,4%). Circa l’8% dei colloqui riportano paure del tutto immotivate per contatti, anche indiretti, veri o presunti, con persone con Hiv.
Resta problematico anche il ricorso al test per l’Hiv: non lo aveva mai eseguito in precedenza il 41% di chi si è rivolto ai nostri servizi di testing. Per le persone con Hiv che frequentano o richiedono il nostro supporto, in un contesto ancora segnato da un pesante stigma, di grande rilievo sono, oltre alle terapie, gli aspetti delle relazioni, la privacy, i diritti sociali. Tra le persone con Hiv che si sono rivolte a noi, quasi il 6% ha denunciato violazioni dei diritti sul lavoro e discriminazioni, prima tra tutte la richiesta del test Hiv da parte del datore, prassi vietata dalla legge 135/90.
Dallo scorso novembre Lila ha attivato, per questo, un nuovo servizio: lo sportello virtuale per persone con Hiv, una risorsa raggiungibile da qualsiasi luogo, che offre, da remoto, consulenze, colloqui di counselling, confronto tra pari.
Il test
Incrementare l’offerta dei test, eliminare le barriere che ostacolano l’accesso ai servizi (richiesta di documenti, mancanza di anonimato, orari scomodi, timori per privacy e stigma) è fondamentale per salvaguardare la salute delle persone e per la prevenzione generale. Tutte le agenzie sanitarie internazionali ritengono necessario, inoltre, sostenere e finanziare l’offerta di test da parte di contesti non formali come community e associazioni perché sono più in grado raggiungere target che non si rivolgerebbero a strutture ufficiali.
Quest’anno, i test rapidi offerti dalla Lila per Hiv, epatite C e sifilide sono stati oltre 5mila: le 35 persone con esito reattivo sono state sostenute e indirizzate ai servizi pubblici competenti. Chiunque abbia avuto accesso ai servizi di testing ha ricevuto colloqui informativi e di counselling pre e post test. Questa preziosa attività di sanità pubblica resta, tuttavia, quasi totalmente autofinanziata.
U=U: impossibile sbagliare – Conferenza stampa delle associazioni
Una diagnosi precoce e un tempestivo accesso alle terapie antiretrovirali permettono di salvaguardare al meglio la salute delle persone e di diminuire il tempo in cui si può trasmettere inconsapevolmente il virus. È necessario che la gente sappia che una diagnosi da Hiv non è più una sentenza di morte: le terapie ART permettono standard di vita e di salute simili a quelli della popolazione generale e rendono il virus non trasmissibile per via sessuale (U=U).
Per spiegare tutto questo e fare il punto generale sulla situazione dell’HIV/AIDS in Italia, le dieci associazioni impegnate nella campagna “U=U, impossibile sbagliare”, indicono, in vista del primo dicembre, una conferenza stampa online:
Mercoledì 29 novembre alle ore 12
“TROPPE DIAGNOSI TARDIVE, NON DISPERDIAMO I PROGRESSI DELLA SCIENZA”.
Piattaforma Google Meet . Questo il link per accedere: meet.google.com/uqj-fgrt-hip
Tutte le iniziative Lila per la WAD 2023: torna anche “Yes Self Test”
Per tutto il weekend del primo dicembre la Lila sarà in tante piazze d’Italia, università, scuole, nelle nostre sedi per fare prevenzione, ascoltare, informare sui grandi vantaggi offerti dalle terapie, per promuovere e offrire test. Fa il suo esordio quest’anno come nuova sede anche Lila Marche, attivo anche il nuovo Punto LILA Salento. Qui tutte le iniziative della Lila.
Si intreccia alle iniziative del primo dicembre la seconda edizione di “Yes Self Test”, che prevede la distribuzione gratuita di “HIV self test OraQuick”, un autotest di facile utilizzo. Obiettivo è far conoscere anche questa importante opportunità di diagnosi. Qui tutte le date e i luoghi di “Yes Self Test”.
“Yes Self Test” è resa possibile, anche quest’anno, dal supporto di OraSure Technologies Inc. e di Alliance Healthcare Italia, il distributore dell’Hiv self test OraQuick in Italia, che forniranno gratuitamente 1500 kit.
Redazione Nurse Times
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