Questo è il titolo dell’articolo pubblicato da Mario Gerevini sul “Corriere”. Un accostamento insolito quello della famosa influencer con gli infermieri ma soprattutto con l’Enpapi
Ma cerchiamo di capire bene di cosa stiamo parlando.
Secondo la ricostruzione del Corriere, un’indagine rivela la complessa rete finanziaria nell’ambito del “sistema Ferragni”, con due bond da 15 milioni finiti nel bilancio dell’Enpapi, l’ente previdenziale degli infermieri colpita negli anni scorsi da scandali finanziari che portò all’arresto dei suoi dirigenti.
Esaminiamo le connessioni tra Alchimia di Paolo Barletta, la società Fenice e il mondo imprenditoriale di Chiara Ferragni.
L’impero Ferragni, noto per il marchio Chiara Ferragni, è al centro di un’inchiesta finanziaria che coinvolge due insoliti bond da 15 milioni “clonati” e incorporati nel bilancio dell’Enpapi. Questi titoli, emessi dalla società Alchimia di Paolo Barletta, si intrecciano con il cuore delle attività targate Ferragni, tra royalties ed e-commerce.
La struttura di Fenice
Fenice, società titolare dei marchi Chiara Ferragni, presenta una complessa struttura azionaria con la presenza di soci storici come Barindelli e Morgese. Chiara Ferragni detiene il 32,5% del capitale, mentre Alchimia di Barletta possiede il 40%. Fenice, il cui fatturato principale proviene dai marchi, ha registrato nel 2022 un introito di 14,2 milioni e stima ricavi aggregati per 71 milioni nel 2023.
Il ruolo di Paolo Barletta
A capo di un gruppo attivo nell’immobiliare, alberghiero e nel venture capital, Paolo Barletta guida Alchimia, una holding con oltre 20 partecipazioni societarie, di cui Fenice è la più rilevante. Nel 2018, Alchimia annuncia un accordo con Avm per la cessione parziale della quota in Fenice, ma l’evolversi dell’affaire Ferragni-Balocco complica la trattativa.
Il coinvolgimento degli infermieri attraverso Enpapi in questa intricata vicenda finanziaria solleva domande. Nel 2018, Enpapi investe 15 milioni in bond emessi da Anthilia Holding srl, ora A.H srl. Il denaro finisce per sostenere Alchimia, ma la garanzia del 74% di Alchimia posta come pegno solleva interrogativi sulla transparenza dell’operazione.
L’ingresso di Danilo Iervolino
Dopo l’accordo con Avm, Alchimia aumenta il capitale per accogliere Danilo Iervolino come socio al 4%. La sua entrata, insieme a quella di altri soci di minoranza, porta la valutazione implicita di Alchimia a circa 115 milioni.
L’investimento dell’Enpapi
La decisione dell’Enpapi di investire in titoli di debito emessi da Anthilia Holding solleva domande sulla logica di supporto/investimento in PMI operanti nell’economia reale. La trasformazione di questi fondi in bond piazzati da Enpapi solleva interrogativi sulle decisioni di investimento dell’ente previdenziale.
Conclusioni
L’inchiesta rivela un intricato intreccio finanziario nell’orbita del “sistema Ferragni”, coinvolgendo Alchimia, Fenice e Enpapi. Gli sviluppi futuri, in particolare nell’accordo con Avm, potrebbero avere ripercussioni significative sull’equilibrio finanziario dell’impero Ferragni.
Redazione NurseTimes
Fonte: https://www.corriere.it
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