Il morso di zecca generalmente non causa nessun fastidio e non è doloroso. Proprio per questo è molto difficile accorgersi della presenza del parassita nel momento stesso in cui questo si attacca al nostro corpo. Quasi sempre ci si accorge da qualche ora fino a qualche giorno dopo il morso, a causa del prurito.
Individuata la zecca, la prima cosa da fare è provvedere alla sua immediata rimozione dalla cute tramite apposita pinzetta. Innanzitutto va detto che non esiste nessuna controindicazione alla rimozione di una zecca.
Attrezzature per la rimozione di una zecca:
- Soluzione detergente come la clorexidina
- Pinze a punta dritta o curva
- Pinzette
- Bisturi lama nr. 11
- Guanti non sterili
Considerazioni aggiuntive per la rimozione di una zecca
Le zecche devono essere rimosse nella maniera più pratica possibile per ridurre l’entità della risposta immunitaria cutanea e le probabilità di trasmissione di malattie. Le parti della bocca di una zecca si cementano entro 5-30 minuti dal contatto con la pelle dell’ospite.
Descrizione passo dopo passo della rimozione di una zecca
La zecca va presa alla base il più vicino possibile al rostro (piccolo uncino con il quale la zecca rimane attaccata alla pelle) e ruotata delicatamente in senso antiorario. Occorre pazienza e mano ferma.
Afferrare le parti della bocca della zecca il più vicino possibile alla pelle usando una pinza smussata con punte curve di medie dimensioni, posizionate parallele alla pelle.
Applicare una trazione delicata e costante per rimuovere la zecca.
Non stringere, schiacciare, torcere o scuotere il corpo della zecca. In questo modo si possono espellere agenti infettivi.
Se sono rimaste delle parti di bocca, rimuoverne il più possibile con una pinzetta o con la punta di un bisturi. Se comunque dopo la rimozione il rostro dovesse rimanere dentro alla cute non allarmatevi per niente, le probabilità di infezione sono le stesse di qualsiasi corpo estraneo (spina, scheggia di legno ecc..). Dopo qualche giorno verrà espulso naturalmente.
Pulire la zona con acqua e sapone o un detergente antibatterico delicato come la clorexidina.
Cure post-rimozione di una zecca
La preoccupazione principale è la trasmissione di varie malattie trasmesse da zecche. Il morso in sé è superficiale e raramente problematico. Tenerla sotto controllo per almeno 30-40 giorni.
I pazienti devono tornare a controllo medico in caso di dolore, gonfiore o eritema locale o se sviluppano sintomi sistemici (p. es., febbre, cefalea, dolori articolari, malessere) entro 4 settimane dal morso; la maggior parte delle malattie trasmesse da zecche, eccetto la malattia di Lyme, tipicamente si manifestano più precocemente.
La zecca può essere conservata per eseguire l’analisi di laboratorio, volte al controllo delle malattie trasmesse dalle zecche, nell’area geografica in cui il paziente ha contratto la zecca stessa.
La malattia di Lyme
La malattia di Lyme è causata da un gruppo specifico di batteri, trasmessi all’uomo tramite puntura di una zecca infetta. Questa determina vari problemi clinici: dal tipico rash cutaneo (eritema migrante) al coinvolgimento sistemico, che può causare artriti, problemi neurologici e cardiologici.
La probabilità di essere morsi da zecche infette e contrarre la malattia di Lyme aumenta nelle aree erbose e boschive, ma anche nei parchi e nelle aree verdi urbane. In Italia i dati ufficiali sulla diffusione della malattia di Lyme sono limitati e non recenti: nel 2000 una circolare del ministero della Salute riporta circa un migliaio di casi nel periodo 1992-1998. Le Regioni con il maggior numero di segnalazioni sono Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia Romagna e la Provincia autonoma di Trento, mentre nelle Regioni centro-meridionali e insulari i casi segnalati sono rari. Recentemente, il Gruppo italiano di studio sulla malattia di Lyme ha stimato che nel nostro Paese si verificano circa 500 nuovi casi ogni anno.
Profilassi antibiotica
La doxiciclina come profilassi (una dose singola di 200 mg per via orale per gli adulti o 4 mg/kg per i bambini sotto gli 8 anni) può prevenire la malattia di Lyme ma deve essere somministrata solo quando tutti i seguenti criteri vengono rispettati:
- Il paziente proviene da un’area in cui l’incidenza della malattia di Lyme è alta.
- Sul corpo viene scoperta una zecca del cervo parzialmente congestionata nella fase ninfale.
- Si sospetta che la zecca sia stata attaccata per almeno 36 h.
Alcuni esperti raccomandano un trattamento più lungo con doxiciclina (100 mg 2 volte/die per 10-20 giorni), per garantire l’eradicazione.
Il trattamento profilattico antibiotico dei morsi di zecca non è altrimenti raccomandato.
Avvertimenti ed errori comuni della rimozione di una zecca
I metodi non meccanici, tradizionali e popolari per forzare la zecca a staccarsi (come l’uso di gel di vaselina, smalto per unghie, un fiammifero caldo o alcol) non sono raccomandati. Questi metodi possono causare il rigurgito della zecca e quindi aumentare la probabilità di infezione. Evitare di toglierla con le unghie a meno che la zecca non sia solo appoggiata sulla pelle.
Suggerimenti e trucchi per la rimozione di una zecca
La pinza deve essere tirata lentamente e fermamente, allontanandola direttamente dalla cute senza imprimere rotazioni. Le pinze a punte curve sono le migliori, perché la convessità della curva può essere appoggiata alla superficie cutanea, mentre l’impugnatura rimane abbastanza lontana dalla cute per poter esercitare facilmente la presa.
Dove vivono le zecche
Le zecche si trovano nelle zone silvestri, tra i cespugli e su i fili d’erba dove ci sono animali da parassitare con microclima preferibilmente umido. Le zecche non saltano e non volano ma si appostano all’estremità dei fili d’erba aspettando il passaggio di qualche animale o dell’uomo. In genere non si spingono oltre i 1200 metri di altitudine.
Il periodo più a rischio per le zecche
Il periodo più critico è quello primaverile ed estivo che va orientativamente da fine marzo fino ai primi di ottobre. E’ questo il periodo in cui la zecca ha maggiore necessità di trovare un ospite per un pasto di sangue. Viceversa durante la stagione fredda è pressoché innocua in quanto cade in una fase di letargo.
Come difendersi dalle zecche
La cosa migliore è la prevenzione:
- Evitare i terreni poco battuti ed infestati da erbe in zone di collina e bassa montagna soprattutto nel periodo primaverile ed estivo. Evitare di sdraiarsi sull’erba.
- Vestirsi preferibilmente con abiti chiari in modo da rendere più facile la localizzazione delle zecche prima che le stesse entrino a contatto con la pelle,
- Durante un escursione ad “alto rischio zecche” evitare i pantaloni corti ed effettuare un controllo visivo sugli indumenti almeno con cadenza oraria.
- Al ritorno da ogni escursione se è possibile è buona abitudine effettuare un’attenta ispezione visiva (meglio se reciproca) del proprio corpo ancora prima di salire in macchina. Le zecche preferiscono normalmente le parti molli del corpo quali: ascelle, inguine, parte interna del ginocchio, collo, ombelico ecc.. Adottando con scrupolo questo accorgimento si avrà la possibilità di rimuoverle ancora prima che si attacchino alla cute.
- Al ritorno dall’escursione spazzolare gli indumenti prima di portarli dentro le abitazioni, controllarsi nuovamente e fare una doccia
Eventualmente vaccinarsi contro la TBE se si frequentano abitualmente le zone a rischio. I fondovalle delle Prealpi Carniche e delle Dolomiti meridionali sono un habitat ideale per le zecche.
Redazione Nurse Times
Fonti: https://www.dottorsartori.it – https://www.msdmanuals.com
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