La sua storia aveva commosso tante persone. E’ la storia di Salvatrice Gullotta, detta Bice, l’anziana signora che un anno fa era fuggita dalla casa di riposo che la ospitava, a Faenza (Ravenna), per andare a rivedere il mare di Rimini.
Bice è morta un paio di mesi fa, ma quella storia rimarrà su carta. Sì, perché l’autrice bolognese Andrea Shaw ha deciso di ripercorre il caso mediatico attorno all’anziana signora in un libro intitolato Ho sempre scritto d’amore. Stavolta ho scritto di te (Bsedition), che uscirà il prossimo 2 maggio.
Una domanda si posero in molti, quando il caso di Bice divenne di dominio pubblico: perché confinare uno spirito così indomito? La storia di questa donna, intrappolata in una rete di decisioni altrui, sollevò un polverone di polemiche. Assistenti sociali, figlie e un amministratore di sostegno furono accusati di averle sottratto la libertà. Ma in questo labirinto di accuse, della realtà, cosa resta?
Il libro di Andrea Shaw non si limita a raccontare solo lo scandalo mediatico derivante dalla fuga di Bice, ma propone una profonda riflessione sulla manipolazione delle notizie, sull’influenza devastante dei social e sui delicati legami familiari. E’ un viaggio attraverso la ricerca disperata della verità, dove il narrative journalism diventa strumento per scovare ciò che si cela dietro le quinte dell’informazione.
Redazione Nurse Times
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