Home NT News Medici e infermieri tra i lavori usuranti: nuovo ddl propone di abbassare da 78 a 36 il numero di notti all’anno per accedere al pensionamento anticipato
NT News

Medici e infermieri tra i lavori usuranti: nuovo ddl propone di abbassare da 78 a 36 il numero di notti all’anno per accedere al pensionamento anticipato

Condividi
Medici e infermieri tra i lavori usuranti: nuovo ddl propone di abbassare da 78 a 36 il numero di notti all'anno per accedere al pensionamento anticipato
Condividi

Nonostante il loro ruolo cruciale, solo alcuni dei 700mila professionisti del settore sanitario sono riconosciuti tra coloro che svolgono i cosiddetti lavori gravosi. E non rientrano invece affatto tra i lavori usuranti. Le disposizioni su questi ultimi, infatti, riguardano i lavoratori, che prestano servizio notturno per almeno sei ore in 78 notti all’anno, oppure per chi lavora nella fascia oraria che va dalle 24 alle 5 per tre ore ogni notte durante tutto l’anno lavorativo.

Uno studio del Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale (Cergas) dell’Università Bocconi evidenzia che l’11,8% del personale delle aziende sanitarie locali e degli ospedali – e circa il 16% degli infermieri – presenta inidoneità fisiche che ne limitano le mansioni. Di questi, il 7,8% presenta inidoneità parziali permanenti e lo 0,4% inidoneità totali.

Le donne risultano più colpite rispetto agli uomini (79,6% contro 20,4%). Le inidoneità aumentano con l’età, passando da meno del 4% tra i 25 e i 29 anni, al 24% tra i 60 e i 64 anni, con picchi del 31%. Le inidoneità riguardano principalmente la movimentazione dei carichi (49,5%), le posture (12,6%) e il lavoro notturno e la reperibilità (12%).

Queste limitazioni rappresentano un significativo ostacolo all’organizzazione del lavoro, con un impatto destinato a crescere con l’invecchiamento del personale. È un tema cruciale non solo per la tutela della salute dei lavoratori, ma anche per la funzionalità delle strutture sanitarie e la qualità dell’assistenza ai pazienti.

Tradizionalmente i casi di inidoneità sono stati gestiti con pensionamenti anticipati, trasferimenti dal territorio all’ospedale e ricollocazioni in uffici amministrativi. Tuttavia queste soluzioni non sono più sostenibili. Il personale sanitario che svolge mansioni operative e turni notturni da due a quattro volte al mese difficilmente raggiunge le 78 notti annue richieste dalle disposizioni in materia.

Per questo il disegno di legge presentato dal senatore Orfeo Mazzella (M5S), assegnato alla Commissione Affari sociali in sede redigente e alle Commissioni Affari costituzionali e bilancio in sede consultiva, propone di ridurre questo requisito a 36 notti all’anno. Il nuovo ddl punta ad abbassare il numero di notti necessarie per accedere al pensionamento anticipato, mantenendo però il requisito di un’anzianità contributiva non inferiore a 35 anni.

Redazione Nurse Times

Articoli correlati

Scopri come guadagnare pubblicando la tua tesi di laurea su NurseTimes

Il progetto NEXT si rinnova e diventa NEXT 2.0: pubblichiamo i questionari e le vostre tesi

Carica la tua tesi di laurea: tesi.nursetimes.org

Carica il tuo questionario: https://tesi.nursetimes.org/questionari

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Nursing Up: "Sciopero il 5 dicembre. Infermieri al fianco dei medici"
NT News

Sanità al collasso: medici, infermieri, oss e professionisti in sciopero il 20 novembre

Di fronte a una sanità in crisi, i sindacati di medici e...

NT News

Robert F. Kennedy Jr. nominato da Trump alla Salute: il leader no vax guiderà la sanità americana

Donald Trump ha scelto una figura controversa per guidare il Dipartimento della...

LazioNT NewsRegionali

Convegno “Universalità delle cure e sostenibilità dei Ssn in Europa”: appuntamento a Roma il 22 novembre

Nell’ambito delle iniziative correlate al Giubileo 2025, organizzate dalla Conferenza Episcopale Italiana insieme...