Le iscrizioni ai corsi di laurea in Infermieristica sono in calo per il secondo anno consecutivo, sollevando preoccupazioni in tutto il settore sanitario. Le Regioni italiane hanno già individuato la carenza di infermieri come una delle principali priorità, mettendola al centro delle discussioni con il ministero della Salute. La richiesta è chiara: un intervento strutturale che includa l’aumento delle remunerazioni e il miglioramento della qualità della vita per tutto il personale sanitario, inclusi i medici.
“Le Regioni hanno già sottoposto la carenza di infermieri come priorità al Ministero”, affermano i rappresentanti regionali. La preoccupazione non si limita solo agli stipendi: il miglioramento delle condizioni lavorative è considerato un fattore cruciale per attrarre nuovi studenti e mantenere il personale attuale.
La necessità di un piano strutturale
Secondo gli esperti, è urgente l’adozione di un piano di assunzioni che risponda alle esigenze del sistema sanitario. Le Regioni chiedono l’introduzione di percorsi formativi più specialistici, con lauree mirate in settori chiave come l’assistenza di comunità, oltre alla tradizionale formazione infermieristica generica. L’obiettivo è duplice: da un lato qualificare ulteriormente la professionalità degli operatori sanitari; dall’altro attrarre nuovi studenti, offrendo prospettive di carriera più variegate e meglio remunerate.
Il ruolo del Governo
La speranza è che il Governo risponda positivamente a queste richieste unanimi da parte delle Regioni. Un intervento rapido e mirato potrebbe non solo arrestare il calo delle iscrizioni, ma anche garantire al sistema sanitario un numero adeguato di professionisti altamente qualificati per affrontare le sfide future.
In un momento in cui la carenza di personale sanitario mette a rischio la qualità dei servizi offerti ai cittadini, rispondere a queste esigenze è più che mai urgente. Le Regioni restano in attesa di un riscontro da parte del Governo per avviare le azioni necessarie.
Redazione Nurse Times
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