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30.000 euro per il posto fisso all’Asl: 8 infermieri truffati permettono arresto di una 50enne

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30.000 euro per il posto fisso all’Asl: 8 infermieri truffati permettono arresto di una 50enne
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Una donna originaria della Ciociaria è stata arrestata dopo aver truffato numerosi giovani speranzosi di ottenere il tanto ambito posto fisso

In cambio di pagamenti in denaro prometteva a molti un contratto di lavoro da infermiere o da impiegato amministrativo presso un fantomatico ospedale pubblico.

La cinquantenne è stata accusata di millantato credito, truffa e falso.

Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna avrebbe truffato otto persone residenti sia nella capitale che nel capoluogo ciociaro, di Veroli ed Alatri.

La strategia utilizzata era molto semplice: per far cadere nella trappola i disoccupati che incontrava, faceva credere di essere grande amica di un componente della segreteria di un importante politico.

Il noto personaggio avrebbe spalancato loro le porte in cambio di un lauto compenso. In realtà sarebbe emerso come colui che durante gli incontri si fingeva politico, fosse solo un complice con il quale spartire il maltolto.

Il costo dell’”aiutino” sarebbe variato in base alla professione desiderata: si partiva da 7.000 euro per un posto da amministrativo fino ad arrivare a 30.000 euro per un posto da infermiere nell’azienda sanitaria locale.

Le molte promesse disattese hanno spinto alcuni dei truffati a sporgere denuncia alle forze dell’ordine.

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’identikit della 50enne ciociara. Dopo averla arrestata è stata trasportata presso il carcere femminile di Rebibbia.

Le indagini sono state condotte dalla procura di Roma per competenza. L’inganno sarebbe stato perpretato per molti anni: il primo caso risalirebbe al 2007 mente l’ultimo sarebbe di pochi giorni fa, quando per la mediatrice si sono spalancate le porte del carcere.

Simone Gussoni

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